Coerenza: costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni.
Non vale nella vita quotidiana, negli affetti, nelle scelte e nel
lavoro. Figuriamoci in politica – almeno nella sua accezione più prosaica –
quale arte dell’utile e del compromesso.
Forse, perché non è un valore assoluto, ma soltanto percepito.
Soprattutto, considerando che la nostra cultura occidentale corre dietro a
bisogni, interessi, calcoli del momento.
La coerenza spesso viene vista come un elegante, ma non necessario,
orpello, da mettere o dismettere; un vincolo lezioso e inutile che limita la
propria libertà, che rende schiavi, vittime dei propri interessi, dei propri
vizi o bisogni.
Meglio allora l’incoerente, che invece non ha una
meta, un obiettivo per cui valga la pena organizzare la sua vita. Che non deve
rispondere a nessun ideale, che vive del presente: un opportunista che cavalca l’onda
della convenienza, senza preoccuparsi di altro e delle sfumature, anche morali.
Qualche eclatante esempio ce lo fornisce proprio la politica recente.
Chi non ricorda l’ormai storico “stai sereno” che Renzi disse a Enrico
Letta, presidente del Consiglio, poche ore prima di pugnalarlo a tradimento per
prendere il suo posto?
Quante volte Salvini, nei quattordici mesi di regno giallo-verde, ha
dichiarato, promesso e giurato, in tutte le salse e in ogni luogo, che quel
governo sarebbe durato cinque anni, cioè l’intera legislatura, per il bene
dell’Italia?
Il PD renziano è consapevole che quell’accordo di governo Salvini-Di
Maio fu l’unica possibile alternativa, scaturita dalla sua netta chiusura ad
ogni minimo e preventivo tentativo di dialogo con i Cinque Stelle?
Oggi, invece, rinnegando l’ostracismo delle porte chiuse, è proprio
Renzi che propone loro un’apertura e un possibile governo di tutti contro
Salvini. Fino a ieri, accusava pure Zingaretti – oggi contrario a tale ipotesi
– di strizzare l’occhio ai pentastellati.
I quali, ovviamente, ora aggrediscono e demoliscono Salvini, come peggior
nemico, dopo aver accettato e condiviso le sue scelte e i suoi ricatti.
Non va poi dimenticato il vangelo dell’amore, secondo convenienza,
predicato dalla Lega del cazzaro padano, che oggi abbraccia, loda e ringrazia i
meridionali puzzolenti, dopo aver a lungo invocato l’Etna e il Vesuvio di
lavarli con la lava.
Quando si dice coerenza, che fa solo rima con coscienza.
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