In principio erano le piazze, poi vennero le spiagge.
L’estate italiana del vicepremier Matteo Salvini, iniziata al Papeete
Beach di Milano Marittima, con conferenza stampa e l’inno di Mameli, danzato
sulla sabbia da cubiste sculettanti e leopardate, è diventatata un giro
d'Italia. In pratica, un tour de force: Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata,
Sicilia, Liguria, Campania e Toscana. Ben 21 appuntamenti in 11 giorni. Senza
soste per tirare il fiato.
Panza e catenina, e ascella al vento, capitan Cocoricò prosegue il suo beach
tour delle spiagge italiane, come fosse Jovanotti. Ma quello, almeno canta e fa
ballar la gente!
“Fino a Ferragosto vi aspetto lungo le coste della nostra splendida
Italia, soprattutto nelle perle del nostro Sud”.
Il Governo è caduto, ma il beach Tour è confermato: tre mari diversi,
una dozzina di stabilimenti lungo le coste più belle dislocati in otto regioni
del Centro Sud.
Comizio che vai, striscione che trovi.
Tra la Basilicata, Sicilia e Calabria, regioni protagoniste del tour
estivo leghista di campagna elettorale, in piena crisi di governo, sono
comparsi diversi striscioni di contestazione, canti e grida contro il leader
della Lega, al quale ricordavano le offese e gli insulti ricevuti a suo tempo.
È stato pesantemente contestato a Peschici, a Soverato, a Siracusa, a
Catania, al grido di buffone, buffone e con annesso lancio di bottiglie di
plastica contro la sua auto. Qualcuno ha scritto su un cartello: "Salvini
beach party - ingresso: 5 rubli".
In questa sua campagna elettorale, tra un selfie e un altro, interviene
sulla prossima finanziaria e annuncia una manovra delle meraviglie: tasse
ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia
per tanti altri Italiani, nessun aumento dell’Iva, ma riduzione delle tasse
sulla casa. Riforma della Giustizia
Promesse e giuramenti da vero marinaio.
Poi, qualcuno gli ha sabotato l’impianto audio e spento il suo
microfono.
12 agosto 2019 (Alfredo Laurano)
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