“Oggi è festa in Italia, alla faccia vostra e di tutti i comunisti.”
“Oggi giornata felicissima. Grazie Salvini d'esistere.”
Questi sono solo due delle migliaia di commenti euforici per l’approvazione
in Senato del Decreto Sicurezza bis, cavallo di battaglia di capitan Cocoricò,
ministro dei “porti chiusi” e dei respingimenti.
Dai quei “porti chiusi” alle nuove leggi sull’ordine pubblico, fino
alle multe per i comandanti delle navi che violano il divieto d’ingresso in
acque italiane.
In totale, 18 articoli che prevedono sanzioni che vanno dai 150 mila
euro fino a un milione per il comandante della nave “in caso di violazione del
divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane”. Come
sanzione aggiuntiva è previsto anche il sequestro della nave.
L’articolo 2 del decreto prevede anche alcune modifiche al codice della
navigazione e, nello specifico, viene attribuito al ministro dell’Interno il
potere di “limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili o unità
da diporto o di pesca nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza
pubblica, quando si pensa che sia stato violato il testo unico
sull’immigrazione e sia stato compiuto il reato di “favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina”.
Ciò significa che pure una barchetta di semplici pescatori che soccorra i naufraghi, magari finiti nelle reti insieme ai pesci, possa incorrere in quel reato: galera, sanzioni e sequestro dell’imbarcazione.
Ciò significa che pure una barchetta di semplici pescatori che soccorra i naufraghi, magari finiti nelle reti insieme ai pesci, possa incorrere in quel reato: galera, sanzioni e sequestro dell’imbarcazione.
Chi salverà più qualcuno, a queste condizioni?
Meglio girarsi dall’altra parte, far finta di non vedere e non sentire. Anche se molti di questi semplici pescatori hanno già detto che continueranno a salvare vite umane, nel rispetto dei principi umanitari e delle legge del mare.
Eppure, il decreto – d’urgenza – “sicurezza bis”, riguarda alla fine poco meno di 250 migranti. Tanti sono quelli sbarcati in Italia, dall’inizio dell’anno a oggi, tramite le navi delle ONG, sulle quali il provvedimento si concentra sanzionando il soccorso e gli sbarchi nei porti italiani.
Meglio girarsi dall’altra parte, far finta di non vedere e non sentire. Anche se molti di questi semplici pescatori hanno già detto che continueranno a salvare vite umane, nel rispetto dei principi umanitari e delle legge del mare.
Eppure, il decreto – d’urgenza – “sicurezza bis”, riguarda alla fine poco meno di 250 migranti. Tanti sono quelli sbarcati in Italia, dall’inizio dell’anno a oggi, tramite le navi delle ONG, sulle quali il provvedimento si concentra sanzionando il soccorso e gli sbarchi nei porti italiani.
Ma oltre il 90% dei circa 4000 migranti è arrivato sulle nostre coste
con altri mezzi, autonomamente, tramite i cosiddetti “sbarchi fantasma”, o
perché salvato dalla Guardia Costiera e della Finanza. Il numero delle persone
sbarcate in Italia è talmente basso che un provvedimento legislativo d’urgenza
su questi argomenti è inutile e inopportuno.
La questione è strumentale e solo di ordine politico o, meglio, di volgare
propaganda. Come ogni altra singola azione, iniziativa comica o dichiarazione
balneare dell’ineffabile Cocoricò, che sulle paure ci campa e sull’insicurezza
ci specula.
Che, entusiasta, ringrazia i senatori, gli Italiani e, chissà perché, anche la Beata Vergine
Maria che, però, non mi risulta abbia votato.
6 agosto 2019 (Alfredo Laurano)
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