A
quattro chilometri dall’antichissima città di Amelia, in Località Montenero, un
lungo viale di cipressi porta al quattrocentesco Convento Francescano
dell'Annunziata, un edificio che appare come scolpito in cima al verdissimo
colle di Michignano, detto del Paradiso.
Qui
il silenzio e la tranquillità della campagna umbra si animano davanti al
presepe permanente realizzato nel 1967 da Juan Marì Oliva di Barcellona.
Ho
rivisitato, dopo tanti anni, quest’opera straordinaria, interamente in gesso,
che, in un gioco di luci, dal pieno giorno arriva alla profonda notte, trapuntata
di stelle. Sul cielo notturno, la luna, la traiettoria della cometa ed il lento
passaggio dell'angelo, catturano l'attenzione dei visitatori.
Tutta la scena, che si scorge
da una grande apertura centrale di circa due metri e mezzo e da due aperture
inferiori laterali, direttamente tagliate a muro, disegna la Natività, i
paesaggi di Cana, del lago di Tiberiade e di un vicolo di
Betlemme.
Oltre
questa prima sala, in un corridoio-galleria, sono raccontati in 17
magnifici diorami, i momenti più importanti della vita di Cristo, dalla nascita
alla morte: l’Annunciazione, il Battesimo, la Fuga in Egitto, la Pesca
miracolosa, l’Ultima Cena, La Crocifissione, la Deposizione.
Collocati
in apposite nicchie, sono dei veri piccoli capolavori di ambientazioni e
riproduzioni, eseguiti con particolare raffinatezza e delicate colorazioni.
L’adeguata e suggestiva illuminazione nelle singole scene, diurne o notturne, anche con luna piena,
conferisce e aggiunge bellezza ad ogni ricostruzione.
Particolare attenzione merita
la rappresentazione della ricerca dell’alloggio, per la geniale originalità
dell’impianto: la scena si osserva dal punto di vista dell’albergatore – di cui
si vedono solo la veste e le braccia – che, dall’alto del balcone della locanda,
indica a Giuseppe, visto in prospettiva, che non c’è posto. Sembra di ascoltare
il dialogo.
Al fascino irresistibile di questi piccoli
gioielli di arte presepistica, che consiglio di visitare, si unisce il convento
e il circostante parco, immerso nella serenità della natura.
Un luogo etereo e senza tempo, pervaso di
sacralità ed arte, avvolto in un'atmosfera di pace, di assoluta semplicità,
spiritualità e sobrietà.
Il
caos, il traffico, i rumori sono lontani, non solo dal presepe. (Alfredo Laurano)
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