Basta non farli vedere, allontanarli,
nasconderli, almeno per un po’.
E’ un’immagine sgradevole e
insopportabile che offende gli occhi, i luoghi, il panorama di “quel ramo del lago di Como, che volge a
mezzogiorno”. Non la coscienza.
Questo il senso dell'ordinanza
"per il decoro del centro storico", firmata dal sindaco di Forza
Italia, che vieta accattonaggio e bivacchi e che multa, per tutto il periodo di
Natale, i senzatetto, i clochard e migranti che chiedono l'elemosina a Como, in
tutta la città vecchia.
Ai volontari che tutte le mattine, da
più di sette anni, presso l'ex chiesa di san Francesco, distribuiscono la
colazione alle persone che vivono e dormono in strada, perché senza casa, è
stato quindi impedito di farlo, perché contrario alla nuova ordinanza. Perché
sono “brutti, sporchi e cattivi”, perché in vista del Natale “non è
decoroso". Perché pare brutto.
Visto il rilevante afflusso di persone
che, nei giorni delle feste, giungono per turismo, per fare shopping e per
partecipare a eventi e manifestazione, occorre "ripulire" le vie del
centro.
E’ come mettere la cenere sotto il
tappeto del salotto buono della “città dei balocchi”.
Occorre sottrarre la vista della
povertà, non la sua realtà, la sua esistenza, perché dà fastidio, perché
costringe a pensare, a riflettere sull’emarginazione e sulle profonde
disuguaglianze sociali, sui tanti perché e sull'ingiustizia di un sistema che
sempre di più concentra grandi ricchezze nelle mani di pochi e troppa indigenza
e miseria in quelle di molti.
In
fondo, molto in fondo, è Natale.
20
dicembre 2017 (Alfredo Laurano)
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