Un’altra spedizione squadrista,
stavolta sotto la sede di Repubblica, con tanto di fumogeni, maschere, bandiere
e immediata rivendicazione di Forza Nuova sulle pagine di Facebook.
Si
diffondono e si moltiplicano episodi di fascismo e intolleranza nel Paese,
dall'irruzione di skinhead nella sede di una ong pro-migranti a Como,
all'esposizione di una bandiera del secondo Reich in una caserma dei
carabinieri a Firenze, all’oltraggio alla memoria di Anna Frank. Il mese
scorso, Repubblica riportava una denuncia secondo la quale, in una sede romana
di Forza Nuova, i nuovi iscritti venivano spinti a raid contro gli immigrati.
La rivendicazione è del tutto
esplicita: “Questo pomeriggio una squadra
di militanti di Forza Nuova ha "assaltato" la redazione romana di La
Repubblica in via Cristoforo Colombo. Un portavoce del movimento ha letto la
nostra "dichiarazione di guerra" contro il Gruppo L'Espresso.
Una
pezza con scritto "Boicotta L'Espresso e La Repubblica", torce accese
per "illuminare" la verità contro le menzogne dei pennivendoli di
regime e maschere sul volto. Ci siamo presentati così perché oggi
rappresentiamo ogni italiano tradito da chi con la penna favorisce Ius soli,
invasione e sostituzione etnica. Il
Gruppo De Benedetti, agli ordini di Soros, Renzi e Boldrini, è la voce di chi
sta attuando il genocidio del popolo italiano.
Roma
e l'Italia si difendono con l'azione, spalla a spalla, se necessario a calci e
pugni. Le chiacchiere dei politicanti o le false opposizioni (vedi destre al
soldo di Berlusconi) sono nemiche del popolo quanto, se non di più, la banda
Renzi.
Oggi
è stato solo il "primo attacco" contro chi diffonde il verbo
immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia
il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione
etnica e l'invasione. Oggi è iniziata la difesa dei patrioti contro il veleno
di questi terroristi mascherati da giornalisti.
Questi infami sappiano che non gli
daremo tregua, li contesteremo ovunque”.
A queste deliranti parole hanno fatto
seguito le solite, immediate critiche e dichiarazioni di politici indignati,
ministri, segretari di partito, presidenti delle Camere, di Regione. Tutti
hanno espresso frasi di circostanza e di condanna, di solidarietà al giornale e
di rispetto della libertà di stampa.
Ma, visto che questi episodi si stanno
verificando così di frequente, rivelando chiari sintomi di intolleranza, non
solo razziale, che ci riportano tristemente indietro, ai momenti bui della
storia del nostro Paese, cosa aspettiamo a intervenire, a perseguire per
apologia e ricostituzione del partito fascista queste teste più o meno rasate,
più o meno vuote, che Salvini ha definito "solo ragazzi"?
Oltre ai proclami, aspettiamo i nuovi
manganelli, l’olio di ricino e altre minacce contro chi indaga sulle loro
gesta? Altri attentati, sparatorie e fiamme come a Ostia?
E’ il momento di una risposta decisa
dello Stato, un’azione che diventa sempre più urgente e necessaria, per far
valere e prevalere i valori della democrazia e della Resistenza.
E’
l’ora di sciogliere queste frange degradate di neofascisti, prima che crescano
e facciano peggiori danni. Di impedire loro ogni azione di intimidazione, di
minaccia e di violenza. Basta giustificazioni e ambiguità, basta parole e
commemorazioni.
6
dicembre 2017 (Alfredo Laurano)
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