Premesso che non sono, né voglio essere
l’avvocato di Alessandro Di Battista, leggo da più parti che: “Di Battista
giustifica il terrorismo”.
Non mi pare l’abbia mai detto e mai
scritto.
E’ vero sciacallaggio politico sfruttare
alcune sue parole, estrapolate da un ben più complesso ragionamento, per
accusarlo di fiancheggiare il terrorismo e i kamikaze, cosa che il
Cinquestellato non ha mai affermato o condiviso. "Non sto né
giustificando, né approvando, lungi da me. Sto solo provando a capire".
Nel
suo lungo articolo - banalizzato e semplificato per interessi di parte e che,
forse, molti non hanno nemmeno letto per intero - Di Battista cerca di indagare
e inquadrare storicamente la caotica situazione del Medio Oriente, figlia del
colonialismo ottuso ed egoista dell’Occidente,
dove da duecento anni Inglesi, Francesi, USA ed Israele hanno imposto il
loro dominio, esercitato il loro potere, creato o alimentato guerre, odio e
discriminazioni, smembrato regni, stati ed emirati a seconda delle convenienze
del momento.
Gli
americani, poi, hanno destabilizzato l’area per accaparrarsi il petrolio,
contribuendo ad aggravare le condizioni sociali della popolazione di turno.
E
dove ci sono interessi americani, senza
eccezioni, cresce e prospera il
terrorismo. Ben finanziato, ben armato e ben pilotato.
In questo contesto afferma che: “nell'era dei droni e del
totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma
violenta rimasta a chi si ribella. E' triste ma è una realtà".
E scorretto e vergognoso il
modo con cui certi politici cercano di
far passare Di Battista per uno sponsor del terrorismo. Qualcuno ha scritto: chi attacca Di Battista,
NON ha letto il pezzo, o NON lo ha capito, o è corrotto intellettualmente.
17 agosto 2014 (Alfredo Laurano)
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