sabato 9 agosto 2014

IL SENATO DEI NOMINATI



“Siamo tornati protagonisti!” Ha detto un esultante Berlusconi, dopo l’approvazione del Senato dei Nominati e degli Immuni, oggi a Palazzo Madama. E ringrazia sentitamente Renzi.
Il ddl Boschi ha ottenuto il primo via libera con 183 voti a favore e 4 astenuti. Dovrà poi essere approvato alla Camera e presentato ai cittadini con referendum, dopo settimane di polemiche e di scontri.

Sedici i dissidenti del Pd. Diciannove, invece, i frondisti di Forza Italia, Minzolini in testa, che non hanno votato, ai quali si sono aggiunti otto esponenti di Ncd. Non hanno partecipato al voto, in segno di protesta, Lega Nord e SEL. Il Movimento 5 Stelle e Minzolini, tra i più critici di Forza Italia, sono usciti dall’aula dopo l’intervento.

Il Puffo Fiorentino, poco dopo, su Twitter: “Ci vorrà tempo, sarà difficile, ma nessuno potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi.”  
E vai con i soliti slogan: “l’Italia riparte”… “è la volta buona”.  
Anche la sua ministrella per le riforme Maria Elena Boschi ha così parlato: “E’ il primo segnale importante della voglia di cambiare il Paese ed è la capacità di rispettare gli impegni presi con i cittadini”.
Ma de che?

Ancora con queste barzellette (Silvio docet)!
Ma chi vogliono convincere, se stessi? Gli alleati delle grandi intese? I disoccupati, i senza lavoro, i pensionati al minimo, i giovani senza futuro, le casalinghe avvilite?
O gli assistiti del gran badante a Cesano B.? O le fedeli Olgettine, ancora a libro paga?
Il gran badante l’hanno più che convinto, anzi resuscitato politicamente, già prima del Nazareno: non aspettava altro! …Per essere rigenerato come l’araba fenice.
Ma chi gliel’ha detto che gli italiani vogliono questo schifo di inutile Senato, quel sistema elettorale, quelle riforme?
Qualcuno le spieghi la verità, io l’ho già fatto, ma senza risultati.

Si chiude così la prima puntata della lunga storia della riforma del Senato.
Due settimane di lotta in aula: ottomila emendamenti, le opposizioni in corteo al Colle per chiedere un intervento di Napolitano, migliaia di emendamenti e l’ostruzionismo a singhiozzo.
Poi si passerà al sistema elettorale, da farsi sempre insieme al condannato che, come tale - è il colmo dell’assurdo e del ridicolo - nemmeno può votare! Ma deciderà, bontà sua, come devono votare gli altri. 


In Germania, in Francia o in USA, una commedia, anzi, una farsa come questa avrebbe fatto dimettere ministri, governi, premier e presidenti. Nonché commessi, autisti, portaborse e addetti alle pulizie….per la vergogna.

“Questa riforma - commenta il capogruppo di F.I. Paolo Romani, ha due firme: quella di Renzi e quella di Berlusconi (ma va!). Senza un clima di condivisione e maturità, non saremmo arrivati a questo punto”. Oggi è il primo passo, ma forse il più importante.
Avremmo voluto cambiare anche la forma del governo”, con l’elezione diretta del capo Stato (pure!) o con l’aumento dei poteri del primo ministro”, ha specificato Romani, sottolineando il ruolo chiave del suo leader nel percorso riformativo.
“Forza Italia ci sarà. Silvio Berlusconi ci sarà!” 
Meno male, mi stavo preoccupando! Ma ci pensa Superbone a non farlo latitare!

8 agosto 2014                         (Alfredo Laurano) 



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