“Siamo tornati protagonisti!” Ha detto un esultante Berlusconi,
dopo l’approvazione del Senato dei Nominati e degli Immuni, oggi a Palazzo
Madama. E ringrazia sentitamente Renzi.
Il ddl Boschi ha ottenuto il primo via
libera con 183 voti a favore e 4 astenuti. Dovrà poi essere approvato alla
Camera e presentato ai cittadini con referendum, dopo settimane di polemiche e di scontri.
Sedici i dissidenti del Pd. Diciannove,
invece, i frondisti di Forza Italia, Minzolini in testa, che non hanno votato,
ai quali si sono aggiunti otto esponenti di Ncd. Non hanno partecipato al voto,
in segno di protesta, Lega Nord e SEL. Il Movimento 5 Stelle e Minzolini, tra i
più critici di Forza Italia, sono usciti dall’aula dopo l’intervento.
Il Puffo Fiorentino, poco dopo, su Twitter:
“Ci vorrà tempo, sarà difficile, ma nessuno potrà più fermare il cambiamento
iniziato oggi.”
E vai con i soliti slogan: “l’Italia
riparte”… “è la volta buona”.
Anche la sua ministrella per le riforme
Maria Elena Boschi ha così parlato: “E’ il primo segnale importante della
voglia di cambiare il Paese ed è la capacità di rispettare gli impegni presi
con i cittadini”.
Ma de che?
Ancora con queste barzellette (Silvio
docet)!
Ma chi vogliono convincere, se stessi? Gli
alleati delle grandi intese? I disoccupati, i senza lavoro, i pensionati al
minimo, i giovani senza futuro, le casalinghe avvilite?
O gli assistiti del gran badante a Cesano
B.? O le fedeli Olgettine, ancora a libro paga?
Il gran badante l’hanno più che convinto, anzi
resuscitato politicamente, già prima del Nazareno: non aspettava altro! …Per
essere rigenerato come l’araba fenice.
Ma chi gliel’ha detto che gli italiani
vogliono questo schifo di inutile Senato, quel sistema elettorale, quelle
riforme?
Qualcuno
le spieghi la verità, io l’ho già fatto, ma senza risultati.
Si chiude così la prima puntata della lunga
storia della riforma del Senato.
Due settimane di lotta in aula: ottomila
emendamenti, le opposizioni in corteo al Colle per chiedere un intervento di
Napolitano, migliaia di emendamenti e l’ostruzionismo a singhiozzo.
Poi si passerà al sistema elettorale, da
farsi sempre insieme al condannato che, come tale - è il colmo dell’assurdo e
del ridicolo - nemmeno può votare! Ma deciderà, bontà sua, come devono votare
gli altri.
In
Germania, in Francia o in USA, una commedia, anzi, una farsa come questa
avrebbe fatto dimettere ministri, governi, premier e presidenti. Nonché
commessi, autisti, portaborse e addetti alle pulizie….per la vergogna.
“Questa riforma - commenta il capogruppo di
F.I. Paolo Romani, ha due firme: quella di Renzi e quella di Berlusconi (ma
va!). Senza un clima di condivisione e maturità, non saremmo arrivati a questo
punto”. Oggi è il primo passo, ma forse il più importante.
Avremmo voluto cambiare anche la forma del
governo”, con l’elezione diretta del capo Stato (pure!) o con l’aumento dei
poteri del primo ministro”, ha specificato Romani, sottolineando il ruolo
chiave del suo leader nel percorso riformativo.
“Forza Italia ci sarà. Silvio Berlusconi ci
sarà!”
Meno male, mi stavo preoccupando! Ma ci
pensa Superbone a non farlo latitare!
8 agosto 2014 (Alfredo Laurano)
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