Il nostro Paese non è solo in recessione - flessione, rallentamento o regressione dell'attività produttiva (Pil) e significativo incremento del tasso di disoccupazione - ma è anche in deflazione.
La deflazione, l'inverso dell'inflazione, ha effetti sulla vita di tutti i giorni.
Si tratta di un andamento che premia il
portafogli di molte famiglie, ma che nasconde anche una insidiosa trappola per
il sistema economico. Comunque, la notizia è ufficiale: l’Italia è in
deflazione.
Si tratta di un generale ribasso dei
prezzi, l'esatto opposto dell'inflazione (aumento continuo e costante dei prezzi di beni e servizi).
Di questi tempi, il moltiplicarsi di sconti,
offerte e promozioni sembrano premiare
il risparmio di molte famiglie ma, in realtà, è solo un effetto a breve
termine, perché Il calo prolungato dei prezzi determina conseguenze ben più
gravi.
Se la deflazione non viene combattuta rischia di innescare una spirale
pericolosissima che aggraverebbe ancora di più la recessione.
La deflazione è provocata dalla caduta della domanda: meno persone fanno
acquisti e più i commercianti sono spinti o obbligati - pur di vendere - ad
abbassare i prezzi.
Questo, ovviamente, porta meno ricchezza,
più disoccupati in giro e, di conseguenza, contrazione dei consumi.
Un circolo vizioso, un cane che si morde la
coda che può diventare un mix esplosivo per un Paese come il nostro che già
sconta le difficoltà della recessione. Un mix che rende l'uscita dalla crisi
ancor più lontana.
Alla lunga, quindi, calo di reddito e meno soldi in giro. Anche per le aziende, che, costrette a diminuire i prezzi, alimentano la spirale recessiva.
Questo finisce per pesare sul Pil e quindi
sul suo rapporto con il deficit, o disavanzo pubblico, che si produce quando le spese
superano le entrate.
30 agosto 2014
(Alfredo Laurano)
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