Terza città delle Marche dopo Ancona e
Pesaro, Fano (63.000 abitanti) è famosa per il suo più antico Carnevale
d’Italia, per il suo mare e le sue spiagge, per la sua storia romana su cui si
sovrappongono testimonianze medievali e rinascimentali, per il brodetto e la
fine gastronomia.
Ma, anche, per la
qualità della vita quotidiana e per la serenità dei suoi abitanti. La gente
ancora sorride, si saluta e va in bicicletta.
A Fano, si sta e si vive bene e si torna
sempre volentieri. Rilassa la mente, affascina di storia, leggende e
tradizioni, rinvigorisce il corpo e rigenera le papille gustative.
Vivo il turismo, le iniziative culturali e
di folclore, le feste del mare e dei cantoni e moltissime le offerte
alberghiere e ristorative, anche tipiche
e popolari. Vediamone alcune.
In zona porto e cantieri navali, la verace
trattoria “Dalla Quinta, è una vera
istituzione gastronomica, da oltre cinquant’anni.
Quinta Darretti, 5° figlia di sei, cominciò
l’attività intorno agli anni 50 in una
casa dove ospitava i suoi clienti solo se trovava pesce fresco, appena pescato.
Poi, anche con il passaparola dei suoi ospiti,
trasformò la sua dimora in una piccola trattoria, dando vita ad uno dei
locali più storici del Fanese, meritando consensi e riconoscimenti nel mondo
della ristorazione (Veronelli, Tognazzi ecc.).
Dal
2008, Quinta non c'è più, ma nell’affollatissimo locale, gestito ora dal suo
braccio destro Pasquino, con lei per oltre trent’anni, si respira ancora il
profumo della tradizione e la semplicità dei suoi piatti, che richiamano fanesi
e tantissimi turisti.
Il menù prevede, soprattutto, cucina
marinara, verace e gustosa, con pesce fresco e servizio veloce e simpatico.
Antipasti caldi e freddi, spaghetti allo scoglio, alle vongole o alle
cannocchie, brodetto fanese, risotto, tagliatelle o passatelli ai frutti d
imare, fritturine e grigliate di pesce, sublimi spiedini di gamberi e calamari,
sogliole e merluzzi dell’Adriatico, Bianchello, sorbetti e “moretta”
obbligatoria.
Le porzioni sono per adolescenti affamati,
la qualità sempre eccellente, i prezzi addirittura commoventi.
Una
vera trattoria “d’amare”.
A pochi passi dalla Quinta, c’è poi il
nuovo “Pesce Azzurro”, ristorante self service gestito dai cuochi della
Cooperativa Pescatori e presente anche a Cattolica, Rimini e Milano Marittima.
La precedente struttura era stata data alla
fiamme e distrutta, quattro anni fa, da ristoratori rivali che, proprio in
questi giorni, sono stati denunciati dai carabinieri, dopo lunghe indagini,
quali mandanti ed esecutori del rogo che provocò danni per oltre 600mila euro.
L’attuale sede, ricostruita ex novo, ha
perso le forme e il carattere rustico di un tempo (ambienti essenziali, ancore
e simboli marini vari, incannucciata) e si presenta come un grosso edificio in
vetro e cemento, molto avveniristico e moderno, a forma ondivaga di nave
stilizzata.
Gli spazi interni sono enormi e
pulitissimi, l’organizzazione perfetta, legata anche a l’impegno concreto a
favore del’ambiente. Piatti, posate, bicchieri e tutto il resto è biodegradable
al 100% e il cibo non consumato si può portare a casa in appositi contenitori.
Ricco menù fisso a 13 euro che comprende
due antipasti, un primo, due secondi, un contorno, vino e acqua a volontà.
Il pesce è quello azzurro, appunto, pesce
povero per eccellenza, ma ricchissimo dal punto di vista nutrizionale e
cucinato con sapienza marinara. La cooperativa ha il merito di valorizzarlo attraverso
il grosso pubblico, sempre in fila e numeroso.
Non ci
sono ostriche, aragoste o sushi e carpacci vari, siamo a Fano, antica città di
pescatori e di ottimo pesce d’argento
colorato...sempre fresco e appetitoso.
Tra “La Quinta e Il Pesce Azzurro”, a
completare un trittico gastronomico al sapore di mare - concentrato in pochi
metri, in quella zona - è nato da un
paio d’anni anche un altro delizioso ristorantino: “La Rustita - Braceria del
Porto”, che si ispira proprio al tipico piatto dei pescatori fanesi a base di
pesce appena pescato, cotto alla brace sulle barche. Dalle reti alla padella.
Anche qui, ambiente e colori marinari,
tovagliette di carta, ottima qualità di pesce, pasta e riso preparati con
maestria ed esperienza.
La scelta, spesso, non è facile, ma si può
programmare una visita alla volta, anche per sperimentare le diverse note dei
fornelli.
Gusto, qualità, buona cucina e prezzi onesti non tradiranno le attese
di nessuno.
Anche perché in tutte e tre le contigue
trattorie c’è molta sostanza e niente fumo, se non quello della brace.
3 agosto 2014 (Alfredo Laurano)
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