giovedì 7 agosto 2014

IN GIR PER FAN, IL PESCE A DEGUSTAR




Terza città delle Marche dopo Ancona e Pesaro, Fano (63.000 abitanti) è famosa per il suo più antico Carnevale d’Italia, per il suo mare e le sue spiagge, per la sua storia romana su cui si sovrappongono testimonianze medievali e rinascimentali, per il brodetto e la fine gastronomia. 
  
Ma, anche, per la qualità della vita quotidiana e per la serenità dei suoi abitanti. La gente ancora sorride, si saluta e va in bicicletta.


A Fano, si sta e si vive bene e si torna sempre volentieri. Rilassa la mente, affascina di storia, leggende e tradizioni, rinvigorisce il corpo e rigenera le papille gustative.
Vivo il turismo, le iniziative culturali e di folclore, le feste del mare e dei cantoni e moltissime le offerte alberghiere e ristorative, anche  tipiche e popolari. Vediamone alcune.


In zona porto e cantieri navali, la verace trattoria “Dalla Quinta,  è una vera istituzione gastronomica, da oltre cinquant’anni.
Quinta Darretti, 5° figlia di sei, cominciò l’attività  intorno agli anni 50 in una casa dove ospitava i suoi clienti solo se trovava pesce fresco, appena pescato. 
Poi, anche con il passaparola dei suoi ospiti,  trasformò la sua dimora in una piccola trattoria, dando vita ad uno dei locali più storici del Fanese, meritando consensi e riconoscimenti nel mondo della ristorazione (Veronelli, Tognazzi ecc.).


Dal 2008, Quinta non c'è più, ma nell’affollatissimo locale, gestito ora dal suo braccio destro Pasquino, con lei per oltre trent’anni, si respira ancora il profumo della tradizione e la semplicità dei suoi piatti, che richiamano fanesi e tantissimi turisti.

Il menù prevede, soprattutto, cucina marinara, verace e gustosa, con pesce fresco e servizio veloce e simpatico. 

Antipasti caldi e freddi, spaghetti allo scoglio, alle vongole o alle cannocchie, brodetto fanese, risotto, tagliatelle o passatelli ai frutti d imare, fritturine e grigliate di pesce, sublimi spiedini di gamberi e calamari, sogliole e merluzzi dell’Adriatico, Bianchello, sorbetti e “moretta” obbligatoria. 

Le porzioni sono per adolescenti affamati, la qualità sempre eccellente, i prezzi addirittura commoventi.
Una vera trattoria “d’amare”.

A pochi passi dalla Quinta, c’è poi il nuovo “Pesce Azzurro”, ristorante self service gestito dai cuochi della Cooperativa Pescatori e presente anche a Cattolica, Rimini e Milano Marittima.

La precedente struttura era stata data alla fiamme e distrutta, quattro anni fa, da ristoratori rivali che, proprio in questi giorni, sono stati denunciati dai carabinieri, dopo lunghe indagini, quali mandanti ed esecutori del rogo che provocò danni per oltre 600mila euro.

L’attuale sede, ricostruita ex novo, ha perso le forme e il carattere rustico di un tempo (ambienti essenziali, ancore e simboli marini vari, incannucciata) e si presenta come un grosso edificio in vetro e cemento, molto avveniristico e moderno, a forma ondivaga di nave stilizzata. 

Gli spazi interni sono enormi e pulitissimi, l’organizzazione perfetta, legata anche a l’impegno concreto a favore del’ambiente. Piatti, posate, bicchieri e tutto il resto è biodegradable al 100% e il cibo non consumato si può portare a casa in appositi contenitori. 

Ricco menù fisso a 13 euro che comprende due antipasti, un primo, due secondi, un contorno, vino e acqua a volontà. 
 
Il pesce è quello azzurro, appunto, pesce povero per eccellenza, ma ricchissimo dal punto di vista nutrizionale e cucinato con sapienza marinara. La cooperativa ha il merito di valorizzarlo attraverso il grosso pubblico, sempre in fila e numeroso. 

Non ci sono ostriche, aragoste o sushi e carpacci vari, siamo a Fano, antica città di pescatori  e di ottimo pesce d’argento colorato...sempre fresco e appetitoso.  

Tra “La Quinta e Il Pesce Azzurro”, a completare un trittico gastronomico al sapore di mare - concentrato in pochi metri, in quella zona  - è nato da un paio d’anni anche un altro delizioso ristorantino: “La Rustita - Braceria del Porto”, che si ispira proprio al tipico piatto dei pescatori fanesi a base di pesce appena pescato, cotto alla brace sulle barche. Dalle reti alla padella.

Anche qui, ambiente e colori marinari, tovagliette di carta, ottima qualità di pesce, pasta e riso preparati con maestria ed esperienza.

La scelta, spesso, non è facile, ma si può programmare una visita alla volta, anche per sperimentare le diverse note dei fornelli. 
Gusto, qualità, buona cucina e prezzi onesti non tradiranno le attese di nessuno.
Anche perché in tutte e tre le contigue trattorie c’è molta sostanza e niente fumo, se non quello della brace.

3 agosto 2014    (Alfredo Laurano)

             
                                     
                                                                  

Nessun commento:

Posta un commento