venerdì 8 agosto 2014

L’ASSURDO MATEMATICO: I 17 CAMMELLI



Nella Baghdad del 1200 circa, Beremiz Samir, grande appassionato di matematica e numeri, diventerà celebre, risolvendo situazioni e problemi che per altri erano logicamente impossibili, come la divisione dei 17 cammelli.
Lo racconta Malba Tahan, nel romanzo “L'uomo che sapeva contare”, pubblicato nel 1938.

Uno sceicco lascia in eredità ai suoi tre figli 17 cammelli, con la raccomandazione di non uccidere animali nella spartizione, che devono essere così divisi:

Metà dei cammelli al primogenito; un terzo al secondogenito; un nono al terzogenito.
I tre figli non sanno come fare perché tale suddivisione è impossibile, in quanto 17 non è divisibile né per 2, né, per 3, né tanto meno per 9.

Ma Beremiz risolve facilmente il problema: aggiunge il suo cammello ai 17 dell’eredità e i cammelli diventano così 18.
Quindi il primo figlio, che secondo la volontà del padre avrebbe dovuto prendersi 8 cammelli e mezzo (17/2), se ne prende 9 (18/2). Rimangono 9 cammelli.
Il secondo figlio, che ne avrebbe dovuti ricevere 5 e mezzo circa (17/3), ne riceve 6 (18/3). Rimangono ora 3 cammelli.
Il terzo figlio, che ne avrebbe dovuti ricevere 1 e mezzo,  quasi 2 (17/9), ne riceve 2 giusti.

9+6+2 per un totale di 17 cammelli.
Ne rimane uno, quello che aveva aggiunto Beremiz inizialmente, e che si riprende. Misteriosamente, sembra che tutti ci abbiano guadagnato.
Nessun figlio protesta, in quanto tutti hanno ricevuto più del dovuto!

8 agosto 2014       (Alfredo Laurano)

P.S. Un saluto all'amico Prof. Antonio S. che mi ha fatto conoscere questa storia.



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