Nella Baghdad del 1200 circa, Beremiz
Samir, grande appassionato di matematica e numeri, diventerà celebre,
risolvendo situazioni e problemi che per altri erano logicamente impossibili,
come la divisione dei 17 cammelli.
Lo racconta Malba Tahan, nel romanzo “L'uomo che sapeva contare”, pubblicato nel 1938.
Lo racconta Malba Tahan, nel romanzo “L'uomo che sapeva contare”, pubblicato nel 1938.
Metà
dei cammelli al primogenito; un terzo al secondogenito; un nono al terzogenito.
I tre figli non sanno come fare perché tale
suddivisione è impossibile, in quanto 17 non è divisibile né per 2, né, per 3, né
tanto meno per 9.
Ma Beremiz risolve facilmente il problema:
aggiunge il suo cammello ai 17 dell’eredità e i cammelli diventano così 18.
Quindi il primo figlio, che secondo la
volontà del padre avrebbe dovuto prendersi 8 cammelli e mezzo (17/2), se ne
prende 9 (18/2). Rimangono 9 cammelli.
Il secondo figlio, che ne avrebbe dovuti
ricevere 5 e mezzo circa (17/3), ne riceve 6 (18/3). Rimangono ora 3 cammelli.
Il terzo figlio, che ne avrebbe dovuti
ricevere 1 e mezzo, quasi 2 (17/9), ne
riceve 2 giusti.
Ne rimane uno, quello che aveva aggiunto
Beremiz inizialmente, e che si riprende. Misteriosamente, sembra che tutti ci
abbiano guadagnato.
Nessun
figlio protesta, in quanto tutti hanno ricevuto più del dovuto!
8
agosto 2014 (Alfredo Laurano)
P.S. Un saluto all'amico Prof. Antonio S. che mi ha fatto conoscere questa storia.
P.S. Un saluto all'amico Prof. Antonio S. che mi ha fatto conoscere questa storia.
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