Alla faccia della crisi, il mondo del cibo,
della gastronomia e della ristorazione è sempre vivace e in continuo fermento. Anche
se qualche piccolo esercizio alimentare chiude bottega e qualche trattoria a
carattere familiare lascia il passo alle mode del momento, quasi ogni giorno,
spuntano nuovi ristoranti, osterie, pizzerie, pub, market e street food.
Perché mangiare, come riprodursi, è un
bisogno primario dell’uomo, legato alla sopravvivenza e garantito dalla sicura valvola
del piacere.
Basta farne un lavoro, un’arte, una missione e trasformarlo in business.
Basta farne un lavoro, un’arte, una missione e trasformarlo in business.
O per le tante, ripetitive trasmissioni
televisive che insegnano, anche ai più incapaci, a preparare una cena in una
manciata di minuti o, ai single, a cuocere due uova al tegamino.
Saranno gli chef stellati che pontificano
di aromi, di saperi e sapori, come fossero tutti dei moderni Artusi o delle
“rivisitazioni” della cucina povera e della tradizione.
Sarà la fame per la disperazione o la
voglia di gratificarsi e fottersene per un po’ di Renzi, Grillo e Berlusconi, dei
guai, del mutuo, delle tasse e della rata da pagare….
Fatto sta che il movimento del “tanto pe magnà”
è sempre vivo e pronto a ripartire, a crescere, a sperimentare.
A Roma, in questi ultimi due, tre mesi, ne
sono nati almeno una trentina, molti nel quartiere Prati, peraltro già ricco di
offerte nel settore. Il sito specializzato Puntarella Rossa fatica a visitarli
tutti e a recensirli.
Molti diventano subito locali alla moda o
di tendenza, pieni di gente e di proposte accattivanti, non sempre popolari, ma
rivolte soprattutto a giovani, a gourmet e buongustai.
Trovare un tavolo alla “Zanzara”, al “Porto”, al Sorpasso”, senza prenotazione, è praticamente impossibile.
Trovare un tavolo alla “Zanzara”, al “Porto”, al Sorpasso”, senza prenotazione, è praticamente impossibile.
Tutti vogliono accompagnarti in un affascinante
viaggio di profumi e di sapori, nei luoghi dei grandi cibi e dei pregiati
vini, lungo i misteriosi sentieri del gusto e della qualità.
Tutti ti esortano ad assaporare le bontà regionali e a conoscere le delizie del mondo.
Tutti ti esortano ad assaporare le bontà regionali e a conoscere le delizie del mondo.
Tutti ti invitano a degustare, più con gli
occhi che con il palato, un piatto addobbato come un quadro futurista.
Anche
se, tra un sentore di fruttato e un certo retrogusto, qualcuno ti spilla cinque
o sei euro per un dito scarso di vino anonimo e comune - spillato da una boccia
da supermercato - servito, però, in un pregiatissimo ballon.
Moda, estetica, casa, gioielli e gastronomia in un unico luogo, un palazzo storico e importante che fu di Zingone, che soddisfa il gusto del bello e quello del buono.
Eat’s: una nicchia dell’eccellenza
enogastronomica. Una specie di Eataly, di dimensioni più ridotte. Ma,
attenzione, anche se è fornito di carrelli e cestini a misura d’uomo, non
chiamatelo supermercato!
E’ un food-store, ossia, il meglio delle
tipicità e delle specialità italiane e internazionali, selezionate fra i
migliori produttori: prodotti freschi e confezionati, carne, pesce, verdure,
formaggi e salumi artigianali, golosità e sfizi vari. Oppure piatti già pronti
per un pratico take away.
Al momento della inaugurazione, scroscianti applausi e larghi sorrisi da parte di tutto il personale schierato a picchetto lungo i lati della scala. Tanta gentilezza e cortesia, un po’ stucchevole, tra i continui saluti di “benvenuto e di buongiorno” a tutti i primi clienti.
Esperienza,
professionalità, analisi del mercato e del consumatore, alla base di un’attenta
politica di marketing, per lanciare questa nuova casa del gusto e della qualità,
non proprio alla portata di tutte le tasche.
Tra pochi giorni, il 27 aprile, infatti, ci
sarà a Roma la canonizzazione dei due papi e una valanga di turisti, dopo aver
invaso piazza S. Pietro per nutrire lo spirito cristiano, si rifocillerà anche in
questo pagano tempio del piacere culinario, paradiso dei voraci e dei golosi.
Dove nulla si mangia e tutto si degusta.
Dove nulla si mangia e tutto si degusta.
........Che nostalgia della tovaglia a quadretti, delle fettuccine e del mezzo litro nella vecchia trattoria…ia ia oh!
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