venerdì 11 aprile 2014

NELLA VECCHIA TRATTORIA...IA IA OH!

Alla faccia della crisi, il mondo del cibo, della gastronomia e della ristorazione è sempre vivace e in continuo fermento. Anche se qualche piccolo esercizio alimentare chiude bottega e qualche trattoria a carattere familiare lascia il passo alle mode del momento, quasi ogni giorno, spuntano nuovi ristoranti, osterie, pizzerie, pub, market e street food.

Perché mangiare, come riprodursi, è un bisogno primario dell’uomo, legato alla sopravvivenza e garantito dalla sicura valvola del piacere. 
Basta farne un lavoro, un’arte, una missione e trasformarlo in business.

Sarà per via delle palate di libri, giornali, riviste e pubblicazioni varie di cucina che si vendono, ormai, anche alle Poste e in farmacia e che non si negano a nessuno.
O per le tante, ripetitive trasmissioni televisive che insegnano, anche ai più incapaci, a preparare una cena in una manciata di minuti o, ai single, a cuocere due uova al tegamino.
Saranno gli chef stellati che pontificano di aromi, di saperi e sapori, come fossero tutti dei moderni Artusi o delle “rivisitazioni” della cucina povera e della tradizione.

Sarà la fame per la disperazione o la voglia di gratificarsi e fottersene per un po’ di Renzi, Grillo e Berlusconi, dei guai, del mutuo, delle tasse e della rata da pagare….
Fatto sta che il movimento del “tanto pe magnà” è sempre vivo e pronto a ripartire, a crescere, a sperimentare.

A Roma, in questi ultimi due, tre mesi, ne sono nati almeno una trentina, molti nel quartiere Prati, peraltro già ricco di offerte nel settore. Il sito specializzato Puntarella Rossa fatica a visitarli tutti e a recensirli.

Molti diventano subito locali alla moda o di tendenza, pieni di gente e di proposte accattivanti, non sempre popolari, ma rivolte soprattutto a giovani, a gourmet e buongustai. 
Trovare un tavolo alla “Zanzara”, al “Porto”, al Sorpasso”, senza prenotazione, è praticamente impossibile.

Tutti vogliono accompagnarti in un affascinante viaggio di profumi e di sapori, nei luoghi dei grandi cibi e dei pregiati vini, lungo i misteriosi sentieri del gusto e della qualità.


Tutti ti esortano ad assaporare le bontà regionali e a conoscere le delizie del mondo. 
Tutti ti invitano a degustare, più con gli occhi che con il palato, un piatto addobbato come un quadro futurista.
Anche se, tra un sentore di fruttato e un certo retrogusto, qualcuno ti spilla cinque o sei euro per un dito scarso di vino anonimo e comune - spillato da una boccia da supermercato - servito, però, in un pregiatissimo ballon.

Dopo una rapida e curata ristrutturazione, ha aperto oggi a Roma, in via Cola di Rienzo, il nuovo Coin Excelsior, con annesso Eat’s.
Moda, estetica, casa, gioielli e gastronomia in un unico luogo, un palazzo storico e importante che fu di Zingone, che soddisfa il gusto del bello e quello del buono.
Eat’s: una nicchia dell’eccellenza enogastronomica. Una specie di Eataly, di dimensioni più ridotte. Ma, attenzione, anche se è fornito di carrelli e cestini a misura d’uomo, non chiamatelo supermercato!

E’ un food-store, ossia, il meglio delle tipicità e delle specialità italiane e internazionali, selezionate fra i migliori produttori: prodotti freschi e confezionati, carne, pesce, verdure, formaggi e salumi artigianali, golosità e sfizi vari. Oppure piatti già pronti per un pratico take away.



Al momento della inaugurazione, scroscianti applausi e larghi sorrisi da parte di tutto il personale schierato a picchetto lungo i lati della scala. Tanta gentilezza e cortesia, un po’ stucchevole, tra i continui saluti di “benvenuto e di buongiorno” a tutti i primi clienti. 
Esperienza, professionalità, analisi del mercato e del consumatore, alla base di un’attenta politica di marketing, per lanciare questa nuova casa del gusto e della qualità, non proprio alla portata di tutte le tasche.

Anche l’apertura non sembra scelta a caso.
Tra pochi giorni, il 27 aprile, infatti, ci sarà a Roma la canonizzazione dei due papi e una valanga di turisti, dopo aver invaso piazza S. Pietro per nutrire lo spirito cristiano, si rifocillerà anche in questo pagano tempio del piacere culinario, paradiso dei voraci e dei golosi. 
Dove nulla si mangia e tutto si degusta.


........Che nostalgia della tovaglia a quadretti, delle fettuccine e del mezzo litro nella vecchia trattoria…ia ia oh! 

10 aprile 2014               (Alfredo Laurano)








Nessun commento:

Posta un commento