domenica 20 aprile 2014

INTELLETTUALI

Nella realizzazione della società prefigurata da Gramsci, gli intellettuali hanno un'importanza decisiva: sono fondamentali per la conquista dell’egemonia culturale di ogni classe e per guidare le capacità di autocoscienza delle masse operaie e contadine. Sono, in effetti, dei veri e propri educatori che, nei vari ambiti in cui si muovono, apportano un utile contributo culturale, morale, sociale e politico.
Gramsci esalta il ruolo dell’intellettuale, ma lo fa specificandone la primaria funzione sociale. Senza di essa verrebbe meno la sua natura e non potrebbe entrare in quel determinante ruolo di interprete della realtà e di guida. 

Sicuramente, quando scriveva queste riflessioni, sapeva già che, a conferma delle proprie teorie, sarebbero emersi, prima o poi, questi fulgidi esempi di intellettuali: duri, puri e coerenti, del tutto fuori dalle logiche del Potere e mai asserviti al fascino del denaro.
Anch’essi pensano, scrivono e, generosamente, pubblicano per le masse popolari. Divulgano il sapere, la saggezza e l’ esperienza.
La loro preziosa funzione sociale è garantita ed è assolutamente essenziale per crescere, per prendere coscienza di sè e abbracciare la diffusa e salvifica teoria del “…amico mio, senti a me…fatte li cazzi tua....!”

19 aprile 2014                                                          (Alfredo Laurano)


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