Avete presente i cercatori? No, non parlo
dei tanti minatori che alla fine dell' ‘800 si avventuravano nello Yucan,
risalendo fiumi e valli alla ricerca di ricchi giacimenti d’oro, ma dei “nuovi”
esploratori, rovistatori di cassonetti, che da qualche tempo si moltiplicano in
città.
Armati
di carrello e di “spadino” - una bacchetta di metallo, tipo antenna, per
smuovere e frugare meglio - in coppia o singoli, piuttosto giovani e quasi
sempre di etnia rom, ispezionano, spulciano e setacciano quotidianamente i
cassonetti dell’indifferenziata, con la massima attenzione.
A volte, vi entrano
dentro, acrobaticamente, per “rumare” meglio.
In tanti ci siamo chiesti cosa cerchino
nella spazzatura.
Cercano, soprattutto, ferro, rame e metalli
vari, come mi ha detto un non proprio giovanissimo “cercatore”, che ho
intervistato ieri, casualmente, da rivendere a enti, industrie e cantieri edili.
Ma
anche legno, plastica, gomma, giocattoli, borse, lampade e ceramica. Materiali
misti che, previa selezione, possono essere avviati a operazioni di recupero e
riciclo creativo, per la creazione di nuovi beni, di altri oggetti di consumo.
Da
cosa rinasce cosa.
A
Testaccio, quartiere storico di Roma, all’interno del Campo Boario dell’ex
Mattatoio, sorge la Città dell’Altra Economia, uno spazio di 3.500
metri quadrati adibiti alla promozione, all’ esposizione e alla vendita di
prodotti provenienti dall’ agricoltura biologica, dal commercio equo e
solidale e dal riuso e riciclo.
Nell’area sono presenti inoltre
laboratori artigianali, una libreria, una ludoteca, un biobar e un
bioristorante, spazi espositivi, luoghi di incontro, di formazione, ricerca,
sviluppo e finanza etica.
E’ una
città per un consumo consapevole, uno dei primi spazi in Europa interamente
dedicato a quelle pratiche economiche che si caratterizzano per l'utilizzo di
processi a basso impatto ambientale, che garantiscono un'equa distribuzione del
valore, che non perseguono il profitto e la crescita a ogni costo e che mettono
al centro le persone e l'ambiente.
Lo
scopo del progetto sul Riuso e sul Riciclo, consiste nel promuovere una
gestione virtuosa e diversa degli scarti, comunemente chiamati rifiuti che,
invece di essere destinati alle discariche, vengono lavorati, riqualificati e
trasformati in opere artistiche, artigianali e di design, da destinare alla
vendita, contro l’innata tendenza allo spreco, indotta dai consumi.
Probabilmente, molti oggetti recuperati in
quei cassonetti grigi dai rastrellatori arrivano lì, in quella casa del
riciclo.
Chissà quante nostre cose vecchie, scartate
e abbandonate, sono risorte a nuova vita e si sono “reincarnate”, cambiando
forma, fattezze e funzione.
Ma
noi non lo sappiamo e, magari, le ricompriamo.
29 aprile 2014
AlfredoLaurano
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