martedì 29 aprile 2014

CERCATORI - La febbre del cassonetto

Avete presente i cercatori? No, non parlo dei tanti minatori che alla fine dell' ‘800 si avventuravano nello Yucan, risalendo fiumi e valli alla ricerca di ricchi giacimenti d’oro, ma dei “nuovi” esploratori, rovistatori di cassonetti, che da qualche tempo si moltiplicano in città.

Armati di carrello e di “spadino” - una bacchetta di metallo, tipo antenna, per smuovere e frugare meglio - in coppia o singoli, piuttosto giovani e quasi sempre di etnia rom, ispezionano, spulciano e setacciano quotidianamente i cassonetti dell’indifferenziata, con la massima attenzione. 
A volte, vi entrano dentro, acrobaticamente, per “rumare” meglio.

In tanti ci siamo chiesti cosa cerchino nella spazzatura.
Cercano, soprattutto, ferro, rame e metalli vari, come mi ha detto un non proprio giovanissimo “cercatore”, che ho intervistato ieri, casualmente, da rivendere a enti, industrie e cantieri edili.

Ma anche legno, plastica, gomma, giocattoli, borse, lampade e ceramica. Materiali misti che, previa selezione, possono essere avviati a operazioni di recupero e riciclo creativo, per la creazione di nuovi beni, di altri oggetti di consumo.

Da cosa rinasce cosa.
A Testaccio, quartiere storico di Roma, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatoio, sorge la Città dell’Altra Economia, uno spazio di  3.500 metri quadrati adibiti alla promozione, all’ esposizione e alla vendita di prodotti provenienti  dall’ agricoltura biologica, dal commercio equo e solidale  e dal riuso e riciclo. 

Nell’area sono presenti inoltre  laboratori artigianali, una libreria, una ludoteca, un biobar e un bioristorante, spazi espositivi, luoghi di incontro, di formazione, ricerca, sviluppo e finanza etica.

E’ una città per un consumo consapevole, uno dei primi spazi in Europa interamente dedicato a quelle pratiche economiche che si caratterizzano per l'utilizzo di processi a basso impatto ambientale, che garantiscono un'equa distribuzione del valore, che non perseguono il profitto e la crescita a ogni costo e che mettono al centro le persone e l'ambiente. 

Lo scopo del progetto sul Riuso e sul Riciclo, consiste nel promuovere una gestione virtuosa e diversa degli scarti, comunemente chiamati rifiuti che, invece di essere destinati alle discariche, vengono lavorati, riqualificati e trasformati in opere artistiche, artigianali e di design, da destinare alla vendita, contro l’innata tendenza allo spreco, indotta dai consumi.

Probabilmente, molti oggetti recuperati in quei cassonetti grigi dai rastrellatori arrivano lì, in quella casa del riciclo.

Chissà quante nostre cose vecchie, scartate e abbandonate, sono risorte a nuova vita e si sono “reincarnate”, cambiando forma, fattezze e funzione.
Ma noi non lo sappiamo e, magari, le ricompriamo.

29 aprile 2014                                                                   
                                                        AlfredoLaurano
                                                                                                                                                                        


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