Ne ha sparata
un’altra il vecchio ubriacone della Val Brembana, appena uscito dalla solita
osteria, dove, tra un quartino e l’altro, s’illumina e si ricarica di retorica
populista e verbo qualunquista.
Ora basta. Toglietegli
il vino e il patentino perché ogni sua battuta, ogni suo commento, ogni suo
scritto trasuda di razzismo, di omofobia, di xenofobia e di gratuita malignità..
Il Feltri
padano si compiace ormai solo di diffondere fango, volgarità e offese al comune
senso del pudore intellettuale. Il suo, ma soprattutto il nostro.
Non conosce
rispetto e tolleranza, non gli frega niente della deontologia professionale, della
misura, del buon senso.
È ormai senza
freni, senza vergogna e senza limiti, anche quando ricorre alla spuntata arma della
sua becera ironia: dal celebre “Bastardi islamici”, a rozze allusioni come “Più
patate, meno mimose” o “patata bollente”, riferita alla Raggi; da “Renzi e
Boschi non scopano” a “Comandano i terroni”, fino al recente “vieni avanti
Gretina”, dedicato a Greta Thunberg.
Vittorio Feltri
sembra essere sempre più una parodia di se stesso, assai più di quella del buon
Crozza.
“Mi spiace
se Camilleri muore. quando un uomo vecchio muore c’è sempre un certo dolore. Tuttavia, l'unica consolazione per
la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione
Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni.” Lui, nordico di razza,
non sa che, nel caso, sarebbe meglio dire cabbasisi.
Poi, per
addolcire la pillola, il valligiano aggiunge: “questa comunque è una
opinione personale e scherzosa, in me Camilleri suscita ammirazione, è un
grande scrittore, e bisogna ricordare che la lingua italiana è nata in Sicilia,
solo dopo abbiamo adottato quella Toscana. E i siciliani parlano meglio di
qualunque altro italiano. E scrivono meglio degli altri italiani”.
Resta il fatto
che il Feltri furioso, ormai, per costume, per congenita arroganza e per l’età,
si ritiene immune da ogni umana debolezza, da critiche e obiezioni e al di
sopra di tutti e di ciascuno. Si permette di offendere, disprezzare e
sbeffeggiare impunemente chiunque non la pensi come lui.
Sarà bene
ricordargli, che Andrea Camilleri ha venduto 30 milioni di libri; che la serie
televisiva del suo Montalbano ha fatto un miliardo di spettatori in 65 paesi di
tutto il mondo; che a Punta Secca hanno messo pure i cartelli turistici
"Casa di Montalbano" e la splendida Ragusa Ibla è stata in gran parte
riscoperta dal turismo internazionale grazie ai suoi racconti.
E lui, scribacchino
del doppio senso da caserma o da osteria, è conosciuto da qualcuno oltre la sua
circoscritta valle? Qualcuno sa chi sia o cosa pensi di essere?
Non sa quanto
ha rotto i cabbasisi a tanta parte di italiani che trepidano per il magnifico
papà di Montalbano?
(Alfredo Laurano)
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