“M’avanzano un paio di migranti, te li lascio
qui, sulla strada, in terra italica, a pochi passi dal confine!".
Senza nemmeno chiedere: “so’ vostri, questi?”.
Manco fossimo una discarica umana e sociale, non autorizzata.
Un mezzo della polizia francese è stato
fotografato quattro giorni fa dalla Digos mentre faceva scendere due uomini in
una zona boschiva, sulla strada che da Claviere conduce a Cesana, in alta Val
di Susa. I gendarmi hanno scaricato i migranti e con eloquenti gesti delle
mani, li hanno mandati via. Si sono inoltrati nei boschi, mentre il furgone è
ripartito in direzione del confine. Il materiale è stato consegnato in Procura
a Torino che indaga.
Lo sconfinamento della polizia francese, oltre
a essere un fatto irregolare in sé, sarebbe una violazione degli accordi
internazionali per la riammissione ed espulsione degli immigrati, in
applicazione del trattato di Dublino.
Un nuovo caso diplomatico, quindi, dopo quello
di Bardonecchia del marzo scorso, quando cinque doganieri transalpini fecero
irruzione in una sala utilizzata da una Ong e perquisirono alcuni stranieri.
Secondo la Francia, si tratta di: “deplorevole
errore, i gendarmi non conoscevano il luogo, in quanto arrivati, solo pochi
giorni fa nelle Alte Alpi. Sono entrati in territorio italiano in circostanze
che richiedono un chiarimento.”
Quest’altro episodio rischia ora di inasprire
le tensioni sul confine tra Italia e Francia che proseguono ormai da tempo.
Matteo Salvini, che non aspettava altro, ha
già fatto sapere che “se qualcuno pensa davvero di usarci come il campo
profughi d’Europa violando leggi, confini e accordi, si sbaglia di grosso. Siamo
pronti a difendere l’onore e la dignità del nostro Paese in ogni sede e a tutti
i livelli. Pretendiamo chiarezza, soprattutto da chi ci fa la predica ogni
giorno, e non guarderemo in faccia a nessuno”.
Oggetti, pacchi, vuoti a perdere, rimanenze
di magazzino, questi extracomunitari di confine sono privati di ogni dignità
umana: spostati, scaricati e abbandonate di nascosto, come merci scadute, inutili
e ingombranti, anche da chi è e rappresenta le istituzioni e la presunta
legalità.
E senza nemmeno pagare la Ta.Ri, la tassa sui
rifiuti.
(Alfredo Laurano)
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