Di che colore
sei, che colore ami, quale più ti rappresenta?
Il colore è una
sensazione che viene recepita dal cervello e che ha effetti sul nostro
organismo e, soprattutto, sul nostro atteggiamento psicologico.
La nostra
“tavolozza cromatica personale” dipende dal modo in cui percepiamo i colori
esterni e da quali concetti emozionali gli associamo inconsciamente, sia sulla base
del nostro vissuto personale, che su quella del contesto culturale in cui
viviamo, che ci influenza più o meno direttamente. Cioè, i colori comunicano con l’inconscio.
Il Giallo, per
esempio, è il colore del sole, dell’oro, della gelosia, ma anche dell’allegria, della conoscenza e dell’energia. Rappresenta
l'ottimismo, l’intelligenza, la saggezza, la vivacità, la leggerezza e la
fantasia.
Chi lo ama e lo
predilige, ha un carattere aperto, ottimista, divertente, scanzonato e
cordiale; è una persona estroversa, dinamica e creativa, solitamente dotata di
vitalità e di una fervente immaginazione. È entusiasta della vita, s'infiamma
facilmente e tiene molto ad affermarsi e a conseguire posizioni di prestigio personale.
Ha bisogno di stupire e di condurre un’esistenza piena e intensa, pensa sempre
al futuro e a nuove esperienze, in modo gioioso. È molto convincente,
ambizioso, vanitoso, coraggioso, ma anche generoso.
Deve sentirsi
importante.
Questo dice, in
sintesi, la psicologia del colore e la cromoterapia, che si basa sugli stessi
principi.
Ne ho
incontrato, di recente, un magnifico esemplare.
Eccentrico,
distinto, elegante nelle sue varie sfumature e tonalità di giallo (intenso,
pallido, aranciato, dorato, limone, senape): dal cappello, alla giacca, ai
pantaloni, ai mocassini, agli occhiali, al cinturino dell’orologio.
E, scommetterei,
anche nell’intimo.
Tutto, però,
esposto con una certa sobrietà, buon gusto e disinvoltura.
Con l’amabile
signora, moderatamente addobbata di analogo colore, non è di quelli che passano
inosservati, anzi, lasciano una scia di inconfondibile stravaganza, nel segno
della cronaca quotidiana e del colore poliziesco da passeggio.
Anche in un bar,
per un gelato, ovviamente giallo, o un cappuccino.
(Alfredo Laurano)
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