Un panino al lampredotto, una schiacciatina col
bollito o con la finocchiona?
Si, ma solo camminando, come facevano gli
allievi di Aristotele per nutrirsi, non di pane, ma di cultura e di sapere.
Da lunedì 3 settembre, nel centro di Firenze
(via de’ Neri, piazzale degli Uffizi, piazza del Grano e via della Ninna), si
può mangiare solo passeggiando, per favorire la digestione e, soprattutto, per
non incappare in multe salate.
Questa la singolare ordinanza anti bivacco dell’illuminato
sindaco piddino Nardella: “Al fine di
garantire il decoro e la vivibilità dell’area, è vietato mangiare panini,
pizzette o simili seduti per terra, sui marciapiedi, e addirittura in piedi,
per le strade, soffermandosi e trattenendosi, anche singolarmente, sulle soglie
di negozi e abitazioni”.
La pena per i trasgressori è una multa che
parte da 150 e può arrivare anche a 500 euro.
I tanti passanti - turisti, studenti e
semplici cittadini di Firenze - sono disorientati e non sanno cosa fare, come
reagire al “blocco anti spuntino”. Non sanno come e dove “nomadare”, direbbe la
Sorella d’Italia, Giorgia Meloni.
La decisione dell’amministrazione è nata in
seguito alle proteste di molti commercianti, in particolare di via de’ Neri,
scaturita dal boom del piccolo panificio “All’Antico Vinaio”, stracolmo di
affamati e curiosi clienti, dopo le tante eccellenti recensioni sul web, che hanno
attirato ogni tipo di visitatore.
Ciò ha reso il lavoro dei negozi vicini un
vero incubo. Qualcuno ha denunciato addirittura l’impossibilità di entrare nel
proprio esercizio, a causa della folla di persone ferme a mangiare sulle soglie
e sui marciapiedi e due settimane fa l’esasperazione è sfociata addirittura in
una vera e propria rissa, tra il titolare di un negozio di pelletteria e una
famiglia di quattro spagnoli, seduti a mangiare sui gradini della sua bottega.
Il problema è che, nella zona, scarseggiano
posti dove sedersi, le panchine non bastano ad accogliere le tante persone che,
con panino e bibita in mano, sono costrette a guardarsi intorno spiazzate e a procedere
verso altre aree della città, per poter consumare il proprio pasto in santa
pace e senza infrangere la legge.
Cosa che mi sembra assai ridicola in una città
d’arte, che vive soprattutto di turismo, bellezza, tradizioni e gastronomia.
Forse, caro sindaco, per placare i
commercianti inviperiti - sicuramente tuoi elettori, che un po' invidiano il
successo del panificio - sarebbe bastato mandare qualche vigile a presidiare il
traffico di panini e schiacciatine e collocare qualche strategica seduta, in
attesa delle panchine ordinate che arriveranno chissà fra quanti mesi.
Anche i ristoranti ringraziano. (Alfredo Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento