11 settembre
2001, il giorno che ha cambiato la storia.
Sono passati 17
anni da quel giorno di paura e terrore, in cui hanno perso la vita quasi tremila
persone e che ha cambiato la politica internazionale e la vita quotidiana di
tutti noi.
Ricordo le
fortissime emozioni, il batticuore e le immagini incredibili di quelle ore
pomeridiane (in Italia) che mi sconvolsero, insieme a milioni di altri
cittadini, attoniti e impietriti, davanti alla TV. Talmente assurde e surreali,
da sembrare scene di un film, di una fiction spettacolare. Ma le persone che si
lanciavano nel vuoto, tra le fiamme e la disperazione, erano assolutamente vere,
non erano attori, manichini o stuntman. Non c’era nulla di finto o
scenografico in quei crolli, in quei fumi, in quella infinita coltre di polvere
e detriti, in quella orribile devastazione umana.
Non si può e
non si deve dimenticare, pur fra mille dubbi, studi, analisi, ipotesi
complottiste, indagini, ricostruzioni: quel tragico 11 settembre rimarrà
scolpito nella storia come uno dei momenti più tragici che gli Stati Uniti e la
comunità internazionale abbiano mai vissuto.
In pochi
minuti il mondo non fu più lo stesso: due aerei dell’American Airlines furono dirottati
e scagliati contro le Twin Towers, abbattendole e uccidendo 2752 persone, tra
cui 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti.
Ma gli aerei
dirottati furono in tutto quattro.
Oltre ai due che
“penetrarono” le Torri Gemelle, un altro colpì il Pentagono e un quarto fu
lanciato contro la Casa Bianca a Washington, ma si schiantò in un campo vicino
a Shanksville, in Pennsylvania, dopo che le persone a bordo tentarono invano di
riprendere il controllo del volo.
In tutto ci
furono 2.974 vittime. Oltre a quelle delle Torri, al Pentagono ci furono 189
morti: 125 civili e militari, 64 persone a bordo dell’aereo. A Shanksville 44
morti a bordo dell’aereo dirottato. Diciannove gli attentatori suicidi morti, a
bordo dei quattro aerei.
Il governo
federale ha riconosciuto l’11 settembre come Patriot day and National day of
service and remembrance, in cui Washington vuole che i cittadini americani si
impegnino in atti di volontariato in ricordo dei morti, dei sopravvissuti e
delle persone che si occuparono dei primi soccorsi.
Da qualche anno,
a poca distanza dalla North Tower, è sorto l’One World Trade Center, la torre
da 104 piani, definita dal New York Times una “pietra miliare” dell’era post 11
settembre. Ci sono voluti otto anni per costruire il nuovo grattacielo che, con
i suoi 541 metri, è ora il più alto degli Stati Uniti.
È rinata la speranza, ma nulla cancellerà l’orrore.
11 settembre
2018 (Alfredo Laurano)
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