A
Vasto, in località Montevecchio, tra gli ulivi baciati dal sole d’agosto, siamo
ospiti di parenti di alcuni nostri
amici e familiari, in un magnifico casolare in pietra, che guarda, un po’
dall’alto, l’azzurro mare e il golfo. Panorama esaltante a largo raggio, angoli
preziosi e manufatti, tra pietre, piante e mattoncini.
La
costruzione, oggi gestita dai figli, fu pensata e realizzata dal compianto capo
famiglia, soprattutto, se non esclusivamente, per gli amici, per ospitarli in
pranzi, cene e merendine, da consumare in compagnia e in allegria. Una scelta
conviviale non comune, esaltante e assai significativa, che esprime tutto lo
spirito e la socialità dell’ideatore.
Una
scelta che oggi si è rinnovata, grazie ai suoi eredi, magnifiche persone, che
ne continuano in parte la tradizione, e che ci hanno accolto con spontaneità e
squisita cortesia, per un lauto pranzo ferragostano, piacevole e stimolante
come pochi.
Una
grandissima tavola imbandita, in un ampio salone con quattro finestre a
illuminarlo. Intorno, il silenzio tra gli ulivi.
Ottima
la qualità e la realizzazione di piatti locali, pieni di gusto e di bontà, e
scenografici quanto basta:
cestini misti con verdure, grande ciambella rustica,
affettata, con ventricina, formaggio e insalata, morbide pallotte cacio e ovo
al sugo, caponatina con pizzelle, candele al forno e gnocchetti alla ventricina
- preparati dalla mia solerte e premurosissima consuocera - pollo alla
cacciatora, insalata dell’orto appena colta, con pomodori, cipolle e peperoni
verdi dolci e deliziosi, trionfo di cocomero e frutta mista in piramide, dolci
vari tipici locali.
Il
tutto, innaffiato da un buon Trebbiano d’Abruzzo e da un piacevolissimo
Pecorino locale.
Compagnia
assai gradevole, tra racconti, ricordi e attualità, che ha creato
fin da subito condivisione di pensieri e affinità. Siamo
a nostro agio, come se ci conoscessimo da tempi antichi, colpiti da tanta
disponibilità e gentilezza.
Amabile, gioviale e generosa gente dell’ospitale
Abruzzo!
Grazie alla brillante chef
Anna Pia, grazie all’ingegnere “insalataro” e grande esperto gastronomico
Nazzareno, al bonario, pacioso e affabile Emilio e grazie a tutti gli altri che
ci hanno “apparecchiato” e regalato un diverso, fantastico, indimenticabile
Ferragosto.
(Alfredo
Laurano)
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