Chi non conosce
la top model anglosassone Cara Delevingne che, dopo aver oscurato anche Kate
Moss, è diventata la più ricercata e pagata al mondo?
Chi non sa che ha
appena compiuto 25 anni?
Chi non sa come
li ha festeggiati?
Io, certamente,
no, ma tutti voi, informatissimi e sensibili alle notizie da prima pagina e
alle cronache mondane, essenziali e dirimenti per i popoli, certamente, si.
Dacci oggi pane
e gossip quotidiano, predicano per noi il glabro Signorini o il finto parruccato
Meyer.
Ebbene, comunque
la pensiate o comunque (non) lo sappiate, la giovinetta dagli occhi di ghiaccio
- più social e celebre del mondo (dicono, senza averne le misure), capace di
rivoluzionare il modo di sfilare, introducendo linguacce e selfie in passerella,
non ha invitato le sue amichette in pizzeria “Canta Napoli” da Ciro a London
City, ma ha scelto di festeggiare il suo compleanno, tra sole donne (è
dichiaratamente bisessuale) in una location da sogno.
Cara non ha
badato a spese: ha fatto volare in Messico le sue amichette top model, più
strette e più famose del pianeta, ha affittato un Resort nella foresta a seimila
euro a notte, per la modica spesa di 110mila euro.
Lì, ha
organizzato per loro una fine settimana da sogno, con trekking nella giungla,
uscite in kayak, escursioni per apprezzare la fauna selvatica messicana, lanci
in paracadute, visite alle storiche piramidi a nord della capitale e, tanto per
gradire, una capatina sulla costa per un party in una barca di lusso.
Vi risparmio gli
altisonanti nomi delle fortunate invitate, missionarie dell’alta moda (mai
coperte, come si dice a Roma) che annunciano e portano, Urbi et Orbi, il
vangelo e le parabole di grandi stilisti, benefattori dell’umanità.
Una esclusiva
social, un raduno al femminile da non dimenticare, invece della solita, noiosa
Margherita col basilico e ‘na birretta fresca….
Vi risparmio gli
altisonanti nomi delle fortunate invitate, missionarie dell’alta moda (mai
coperte, come si dice a Roma) che annunciano, Urbi et Orbi, il vangelo e le
parabole di grandi stilisti, benefattori dell’umanità.
La Cara Delevingne,
che ormai non si fa più di eroina, però, si è stancata di fare la Top. Ha fatto
capire che non vorrebbe più sfilare, perché vuole recitare, perché lo voleva
fin da bambina. In lei arde il sacro fuoco dell’arte pura.
“C’è stato un momento della
mia vita in cui letteralmente vivevo attraverso una macchina fotografica”, ha detto una volta, con
raccapriccio.
Ma forse è sempre meglio, cara Cara, che lavorare in fabbrica, alla catena di montaggio o dietro
una cassa del discount o fare la sciampista, fino alle follie indimenticabili
del sabato sera in una sfigata pizzeria di periferia, con un’amichetta sfigata come te…
(Alfredo Laurano)
(Alfredo Laurano)
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