Come scrivevo pochi giorni fa, l’Italia, tra l’altro, è
luogo di fiere e di sagre. Vi è sempre una parte, un tempo, una stagione per
raccontare ed esaltare le tradizioni storiche, alimentari, folcloristiche e
artigianali di questo nostro meraviglioso Paese.
C’è sempre e dappertutto l’occasione di far festa, di
richiamare popolo, turisti e curiosi, secondo un calendario che si rinnova nei
suoi miti, nelle sue origini storiche e ambientali.
A Scerni, pochi chilometri da Vasto, nel mese di agosto, si
svolge una coinvolgente manifestazione “Li
ruelle di lu’ paese”, che si snoda per le vie del centro storico, in un
percorso enogastronomico che promuove le ricchezze culturali e alimentari del
territorio vastese, attraverso la riscoperta degli antichi saperi e sapori e dei
piatti tipici scernesi.
Grazie ai promotori - la Pro-loco, il Comune e l’associazione
Libera dei ristoratori e dei produttori locali - si possono degustare, su
centinaia di tavoli e di panche, sparsi lungo tutto il paese: li n’durcillun di castrato,
la ventricina, il cinghiale, le panelle
di mais, gnuccune di trisc’, le ciammaiche, i frascarill alla contadina,
agnello e coniglio ripieno, gli spiedini di calamaro, i ravioli di ventricina o
al tartufo, le pallotte cace e ov, gli arrosticini, le scrippelle, il pesce
fritto, i capunti alla mediterranea, il baccalà e i pipun arrost e i dolci
tipici della tradizione locale.
Il tutto allietato da vino locale e da gruppi musicali che
propongono ai tantissimi visitatori musica, balli e canti della tradizione
abruzzese, nello straordinario e imbandierato scenario della fantastica
“ruelle”.
Una sagra ben organizzata e veramente diffusa, fra stand
fumosi, deliziosi profumi e magiche atmosfere.
12 agosto 2017 (Alfredo Laurano)
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