Ad Amatrice, un anno dopo il disastroso terremoto, riaprono
sette ristoranti.
Nell'Area
Food, un complesso in vetro e legno, progettato dall'architetto Stefano Boeri e
realizzato grazie alla raccolta fondi e con il sostengo del comune di Amatrice
e della Regione Lazio, sette ristoranti storici del paese, devastato dal sisma
del 24 agosto, trovano spazio in altrettanti moduli, affacciati su una piazza
verde, in località San Cipriano, a pochi metri dalla nuova scuola.
Tre
dei sette sono ripartiti già dal 29 luglio e, tra questi, anche il famoso ristorante
"Roma", la storica struttura che insieme all'albergo fu al centro di
uno dei crolli più drammatici.
Simbolo
gastronomico e significativo del celebre piatto, il “Roma” rappresentava quella
comunità, quel paese, quella tradizione, distrutta in un attimo e ridotta in
macerie.
Oggi,
finalmente, la rinascita: appuntamento anche con la ritrovata “matriciana”, con
i bucatini e i rigatoni che tanto ha contribuito nelle sagre e nelle piazze a
raccogliere aiuti, iniziative e sottoscrizioni, con la partecipazione di tanti
cittadini solidali, in tutta Italia.
In pochi metri, si riassume e rivive tutta la storia di Amatrice, borgo noto per le virtù gastronomiche, che ha fatto della cucina il suo marchio di fabbrica. Una passeggiata gourmet tra quei monti e quelle valli, che si riaprono agli italiani, chiamati a tornare a vivere quei luoghi.
Sulle presenze di clienti, di turisti e buongustai si gioca il futuro di Amatrice.
E il 24 prossimo sarà il giorno del silenzio. (Alfredo Laurano)
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