Mentre,
anche a ferragosto, si continuano ad ammazzare donne e a farle a pezzi,
differenziandole poi nei cassonetti dei rifiuti, come l’ultima di Roma, a
Rimini, terra di pace e di vacanza, si assegna la palma al miglior episodio di
schifosissimo razzismo.
Una
giovane coppia di italiani di 19 e 22 anni (rispettivamente di Ancona e
Caserta), precocemente malata di xenofobia diffusa e odio razziale, perché
nutrita quotidianamente da certa stampa e da certa politica, si è esibita in
uno show estemporaneo, abominevole, quanto incredibile.
Su
un autobus di linea, hanno aggredito, colpito e insultato, una giovane donna
incinta al sesto mese, solo perché nera e non per l’abbronzatura.
Le
hanno rubato il cellulare, l’hanno spintonata, facendola cadere a terra, presa
a calci e pugni, mentre la poveretta cercava d'istinto di proteggere la pancia.
Per condire la violenza, con sottile e italica eleganza, le urlavano pure "ti faccio abortire negra di merda".
Alla
successiva fermata dell'autobus, i due giustizieri bianchi hanno trovato gli
agenti che li hanno ingabbiati mentre, ancora in preda al raptus dei “giovani razzisti
crescono”, continuavano ad insultare la donna, anche davanti agli stessi
poliziotti, con frasi originali e mai udite prima, come "negri di merda tornate a casa vostra".
Discriminazione,
ostilità e intolleranza sono ormai mali quasi endemici e quotidiani nella
nostra bella società degli egoisti e dei garantiti. Sono principi attivi ed elementi
di cure e terapie intensive di odio e di razzismo, diffuse a piene mani e sempre
più dilaganti, da chi nel prossimo e nel diverso vede solo un nemico da
combattere.
Non
importa se sia profugo, migrante, incinta o terrorista.
(Alfredo
Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento