La vergognosa ordinanza del sindaco PD di Ventimiglia, che
vietava la distribuzione del cibo in strada ai migranti, è stata finalmente
revocata. Da oggi, quindi, sarà nuovamente possibile dare da mangiare e da bere
ai migranti che trovano giacigli di fortuna, anche all’esterno del campo
gestito dalla Croce Rossa. Di recente, tre cittadini francesi erano stati
multati e denunciati per aver dato da mangiare agli affamati.
Nel testo di revoca, nessuna ammissione di colpa o
ripensamento per una scelta che contraddice lo spirito di accoglienza e di
solidarietà che, in teoria, sarebbero nella ragione sociale stessa del Partito
Democratico.
In una paginetta si fa riferimento piuttosto a “mutate
condizioni”, tali da rendere “necessaria la revisione della medesima”.
Forse è stato decisivo l’annuncio di una grande
manifestazione contro quel divieto, organizzata da associazioni ed esponenti
della società civile, dopo otto mesi di indignazione collettiva (anche in
alcuni settori del Pd) per quell’atto stupidamente disumano. Una mobilitazione
trasversale, sostenuta da associazioni e personalità della società civile come
Caritas, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Antigone, Luigi Ciotti,
Alex Zanotelli, Mini Ovadia e tanti altri
che hanno firmato un appello contro il divieto: “dar da mangiare a chi ha fame è, da sempre, il gesto fondamentale della
solidarietà”.
Magari, sarà arrivata pure qualche telefonata privata da
parte di un incazzatissimo Francesco che, inascoltato, continua a predicare umiltà
e carità.
La protesta e la relativa campagna di solidarietà sul
territorio che sarebbe dovuta cominciare, proprio a Ventimiglia la prossima
domenica, ha comunque spaventato il sindaco-podestà e lo ha indotto a fare
marcia indietro, prima di finire incenerito nel rogo mediatico e popolare e di
far perdere un altro po’ di consensi al suo partito, così tanto democratico.
25 aprile 2017 (Alfredo Laurano)
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