giovedì 27 aprile 2017

PANE E ACQUA

La vergognosa ordinanza del sindaco PD di Ventimiglia, che vietava la distribuzione del cibo in strada ai migranti, è stata finalmente revocata. Da oggi, quindi, sarà nuovamente possibile dare da mangiare e da bere ai migranti che trovano giacigli di fortuna, anche all’esterno del campo gestito dalla Croce Rossa. Di recente, tre cittadini francesi erano stati multati e denunciati per aver dato da mangiare agli affamati.
Nel testo di revoca, nessuna ammissione di colpa o ripensamento per una scelta che contraddice lo spirito di accoglienza e di solidarietà che, in teoria, sarebbero nella ragione sociale stessa del Partito Democratico.
In una paginetta si fa riferimento piuttosto a “mutate condizioni”, tali da rendere “necessaria la revisione della medesima”.
Forse è stato decisivo l’annuncio di una grande manifestazione contro quel divieto, organizzata da associazioni ed esponenti della società civile, dopo otto mesi di indignazione collettiva (anche in alcuni settori del Pd) per quell’atto stupidamente disumano. Una mobilitazione trasversale, sostenuta da associazioni e personalità della società civile come Caritas, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Antigone, Luigi Ciotti, Alex Zanotelli, Mini Ovadia e tanti altri  che hanno firmato un appello contro il divieto: “dar da mangiare a chi ha fame è, da sempre, il gesto fondamentale della solidarietà”.
Magari, sarà arrivata pure qualche telefonata privata da parte di un incazzatissimo Francesco che, inascoltato, continua a predicare umiltà e carità.

La protesta e la relativa campagna di solidarietà sul territorio che sarebbe dovuta cominciare, proprio a Ventimiglia la prossima domenica, ha comunque spaventato il sindaco-podestà e lo ha indotto a fare marcia indietro, prima di finire incenerito nel rogo mediatico e popolare e di far perdere un altro po’ di consensi al suo partito, così tanto democratico.
25 aprile 2017 (Alfredo Laurano)



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