L’onda protezionista americana che sta cavalcando il superciuffo biondo presidente Donald Trump non si rivolge più, soltanto, contro Cina e Messico, ma anche contro prodotti simbolo europei come la mitica Vespa della Piaggio, le acque S. Pellegrino e Perrier della Nestlé, alcuni formaggi francesi come il Roquefort altri, il foie gras e alcune moto di fabbricazione svedese e austriaca.
Ma quest’attacco all’Europa non nasce dal nulla. Secondo il Wall Street Journal è l’eredità di un antico contenzioso che risale ai tempi di George W. Bush: il divieto europeo che colpisce e limita l’importazione di carne di manzo americana trattata con gli ormoni.
L ’export di manzo made in Usa è molto ridotto perché l’Europa importa meno della metà di quanto comprano il Canada o il Messico e meno di un quarto di quel che compra il Giappone, pure considerato protezionista.
Una ritorsione, quindi, la causa originaria: o vi beccate i grassi manzi ormonati o non potete venderci vespette e Roquefort.
Quei prodotti, considerati di nicchia e di alto valore per il mercato interno americano, sono stati scelti, per ora (poi, magari, succederà per i vini e gli oli - già carissimi - e altre produzioni agricole e artigianali), come bersaglio dell’offensiva commerciale e verranno colpiti da dazi punitivi al 100% del valore dichiarato, tali da farne raddoppiare il prezzo all’istante per i consumatori americani che, in molti, di conseguenza, rinunceranno ad acquistarli.
Se si ricorre all’uso di dazi punitivi come strumento di rappresaglia nelle contese commerciali, non resta che boicottare prodotti simbolo dell’arroganza americana come Coca Cola (anche se fabbricata in Italia), McDonald, bibite, scarpe, vestiti, telefoni, computer e altri prodotti di elettronica che, anche se realizzati in Asia sono di proprietà di aziende multinazionali a stelle e strisce.
Xenofobo e razzista, misogino e sessista, guerrafondaio e antiambientalista, ora Trump alza anche i muri del protezionismo: che si tenga i suoi ormoni e le sue sementi alimentari geneticamente modificate, che sparge, attraverso la Monsanto, per il mondo.
31 marzo 2017 (Alfredo Laurano)
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