A proposito di civiltà, non solo tecnologica, o possiedi un computer e lo sai usare, o ti rassegni a una lunga, infinita attesa. Ogni notte, da diverse settimane, fuori dagli uffici Equitalia si formano interminabili code di utenti che aspettano, dalla mezzanotte in poi, l’apertura degli sportelli al mattino per rottamare le proprie cartelle, depurate da pesantissime more e sanzioni, e rateizzare i debiti.
Scene umilianti: alcuni rimangono a dormire in auto o sul marciapiede, pensionati seduti sul seggiolino ripiegabile portato da casa, altri sui gradini di accesso, mentre tutti a più voci si lamentano. Si sono viste anche diverse liti e malori dovuti alla stanchezza.
Mancano solo quelli che vendono bottigliette d'acqua e i caffè nei thermos.
Ma per mettersi in fila ed evitare il peggio, c’è bisogno del “numeretto”, sistema non autorizzato e gestito da improvvisati bagarini, che si sono inventato un mestiere, ormai in ogni circostanza.
E quel pezzetto di carta da quaderno, con un numero storpiato, si paga a offerta libera. Anche pochi centesimi o un euro che, dati gli alti numeri dei contribuenti (2-300 a notte), fanno lievitare la giornata.
Sono presenti ovunque - allo stadio, ai concerti, davanti alle scuole per l’iscrizione o dovunque debba essere inoltrata una domanda - e chiedono anche grosse somme di denaro per l’intermediazione. Ma rappresentano una sorta di racket, tollerato e ammesso, anche quando distribuiscono semplici biglietti, solo per ordinare l’affluenza a qualche ufficio pubblico, preso d’assalto.
E questo, anche per disinformazione e perché molti crociati della fila dichiarano di non avere dimestichezza col PC o di non essere a conoscenza della possibilità di poter presentare domanda di rottamazione in modalità telematica o, a pagamento, presso i Caf o con l’ausilio di un commercialista.
Resta il fatto che, chi vuole far pace col Fisco, magari invogliato dalle circostanze, si trova davanti un muro di inefficienza e, spesso, di arroganza.
Il personale scarseggia e non ce la fa a smaltire il carico di lavoro, l'organizzazione è approssimativa e l'arma della pazienza, quasi sempre, non basta a placare rabbia e frustrazione. E’ costretto a perdere tempo e giornate di lavoro, anche solo per capire quanto deve esattamente al fisco e quale sia la ragione del dovuto. Basterebbe, forse, un minimo di pianificazione e di buon senso per gestire la complessa materia e le prenotazioni, per esempio, fissare appuntamenti attraverso sms e cellulari.
Per non farci mancare niente, accanto al fenomeno del bagarinaggio, è stata anche scoperta da pochi giorni la truffa delle false ingiunzioni di pagamento arrivate per mail ai contribuenti.
Equitalia, colpevolmente, ha ignorato tutto questo, compresi i numeretti clandestini, pur essendone ben a conoscenza.
Messa sotto accusa per menefreghismo e viste, soprattutto, le denunce di stampa e TV che hanno puntualmente documentato quelle scandalose situazioni di abuso e incapacità, ha finalmente monitorato i bagarini per giorni, con il personale di vigilanza e con le telecamere di sorveglianza che hanno registrato i loro movimenti, i loro contatti e anche lo sfacciato modo d’agire: far credere agli utenti che regolare gli ingressi è un affare loro ed è anche l’unico modo per entrare.
E ha dato notizia dei nuovi orari di apertura pomeridiana degli sportelli, ha ricordato che le domande di rottamazione possono essere presentate anche presso i Caf e che per i professionisti è stato creato il nuovo servizio EquiPro. Che tempismo!
2 aprile 2017 (Alfredo Laurano)
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