Era inevitabile e previsto, secondo un copione scontatissimo
e ricorrente, che dove e quando si consuma un qualsiasi evento doloroso -
guerra, calamità, follia o terrorismo - arriva subito e a spron battuto
l’esercito dei soldati dell’odio e del veleno, dei paladini difensori
dell’ignoranza qualunquista.
Non possono mai mancare, per obbligo contrattuale col
paradigma della stupidità, questi individui meschini e repellenti che per
effetto di un ricorrente riflesso condizionato o per automatismo biologico,
pensano di distinguersi e affermarsi nella stupida polemica, vuota, inutile e
senza senso. Cercano qualche grammo di visibilità, di protagonismo nel vuoto
della propria inutile esistenza e per darle un senso. E nemmeno si vergognano:
sono del tutto privi di umanità e ragionevolezza, anzi, se ne compiacciono.
Questa componente malata, inossidabile e incancellabile del
genere umano non aspetta altro per esibirsi sulla scena della incontenibile
banalità, per scaricare la propria innata malvagità, le proprie frustrazioni e
delusioni, la propria repressione:
"Nelle tendopoli metteteci gli immigrati, così lasciano agli sfollati le camere negli alberghi a 5 stelle".
"Nelle tendopoli metteteci gli immigrati, così lasciano agli sfollati le camere negli alberghi a 5 stelle".
Odio, mercificazione, cinismo, crudeltà, razzismo: troppa
gente inutile passa il tempo sui social
a praticare questo disgustoso sport, a farneticare e ironizzare in modo
spietato e volgare sulla tragedia del terremoto.
Sono l’altra razza di sciacalli, che non rubano le catenine a
chi ha già perso tutto, ma rubano a tutti quelli che in qualunque modo
esprimono e portano aiuto e solidarietà.
Che scavano a mani nude senza sosta, che non si risparmiano,
che salvano vite.
Sciacalli che speculano sulla catastrofe, sui tanti morti
sotto le pietre di paesi cancellati, in
mezzo a tanto dolore, a tanta disperazione e anche, per fortuna, a tanta
solidarietà, seminando odio e contrapposizioni, incapaci di distinguere e
separare situazioni, problemi sociali e profonde tematiche dell’attualità.
Non sanno questi odiatori di “buonisti” che tra quelle
macerie stanno scavando anche molti profughi volontari, del luogo e anche
venuti appositamente da lontano, che un paio di loro sono rimasti uccisi e
sepolti dai crolli, che settantacinque richiedenti asilo di Gioiosa
Ionica, ieri, hanno deciso di donare il loro pocket money di 2,50 euro a testa ai
terremotati.
"Metteteci gli immigrati, sotto le
macerie", suggeriscono alcuni.
Si, ma con tutti i tipi di sciacalli.
Fra i tanti, uno, sorpreso dalla polizia ad Amatrice, ha
rischiato il linciaggio da parte della folla.
(Alfredo Laurano)
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