Manca solo che anche lui dica – ma non è
escluso che lo faccia la prossima volta – che i giudici sono tutti comunisti e
perseguitano i politici (mi ricorda qualcuno…Berlusconi?):
“Non siamo al bar dello sport, si
vota guardando le carte, chi lo ha fatto ha ritenuto di votare contro. Io credo nella buona fede dei deputati e senatori. Il Parlamento non è il passacarte del Tribunale di Trani."
Questa è la dichiarazione del guitto che
conduce le danze di Palazzo Chigi, dopo l’ indecente farsa che giovedì scorso ha
visto oltre la metà dei suoi parlamentari votare per salvare dall’arresto l’indagatissimo
Azzollini.
E’ bene ricordare che per il crac di 500
milioni della Divina Provvidenza sono già state arrestate 10 persone, tra cui
due suore, accusate di aver cercato di sottrarre buona parte dei beni del
debito verso lo Stato, 350 milioni, facendo acquisti fittizi di altri immobili.
"Quello
di Renzi, è un punto di vista imbarazzante, affrettato e superficiale”, ha replicato con esagerata bonomia il presidente della
giunta per le Immunità del Senato, Dario Stefano, l’unico, con la sua
commissione, forse, ad aver letto davvero le carte.
“Imbarazzante
è se ti rimane il prezzemolo tra i denti o se hai la lampo dei pantaloni aperta
o se hai il rossetto sui denti! Interferire con le sentenze della magistratura
è da fascisti! Dov'è finita la separazione dei poteri? E finché per far finta
di essere in democrazia mi permetteranno di dire che Renzi e il PD mi fanno
schifo, non smetterò di dirlo!” Scrive sul web, al contario del pacato Stefano,
l’arrabbiatissima Luisa Loffredo.
Certo che, assistere impotenti al
trasformismo renziano che in pochi mesi ha stravolto equilibri e strutture
della Repubblica e del suo sgarrupato partito, grazie anche alla palese
complicità di una classe politica corrotta, incapace e inadeguata, è veramente
insopportabile. Un Paese, un partito, una politica in mano a un cinico,
arrogante e spregiudicato annunciatore, già alleato di un ormai decadente
condannato, di cui ha raccolto il peggio e anche di più, che condivide voti e
maggioranza a sempre più larghe intese: sta arrivando, infatti, anche il
soccorso del plurindagato Verdini, amico di suo padre, che ha appena abbandonato il suo ex padrone d’Arcore.
1
agosto 2015 (Alfredo Laurano)
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