Con il caldo pernicioso di questa ardente estate,
germogliano rigogliose perle di idiozia e insensatezza di politici, di opinionisti
sotto vuoto spinto e di ambigui personaggi dell’attualità.
E’ il gossip da ombrellone che intrattiene corpi sudati ed
unti dalle creme e neuroni stanchi ma bollenti, in attesa di opportuno
refrigerio. Cresce così, su quelle sabbie immobili cocenti, la battuta
lapidaria, ai confini del delirio, con contorno capriccioso di insolenza.
La stoccata si alimenta con fatica, trovando un varco fra
indolenza e paradosso, in un ghiacciolo al calembour o in un giornale
spiegazzato, da un raro alito di vento.
Il Divino Otelma, per esempio, tra riti magici, amuleti e comparsate varie in
abiti da circo, profetizza, in un raro momento di mediocre umanità, che: "Marino riuscirà ad andare avanti con
la sua opera di governo della città di Roma, anche se in tanti vorrebbero la
sua testa. Le fasce di negatività che lo pervadono per iniziativa di forze
aliene non riusciranno a farlo cadere. Renzi è il più avverso a lui, perché
Marino non è abbastanza servile, mentre il presidente Renzi ha bisogno di
servi, nani e ballerine".
Anche i maghi, a volte, abbandonano l’occulto e la magia, per
pronunciare solide certezze, come nella pubblicità.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, padrino di
Salerno, dopo le sue note e vergognose vicende fra impresentabili e ineleggibilità,
si scaglia contro Peter Gomez del Fatto Quotidiano: "C’è un giornalista dal nome equivoco, improbabile, tedesco più o
meno, un superfluo, un consumatore abusivo di ossigeno, un danno ecologico
permanente... somaro!" Che arrogante personaggetto!
De Magistris, sindaco partenopeo, ha pubblicato su Facebook
un cartello in cui si dice: “Napoli, comune derenzizzato”. Sono d’accordo,
caro Masaniello, ma le scorie dove le mettiamo?
Giuliano Ferrara scopre
all’improvviso che: "Silvio è
il padre nobile del renzismo" e in molti da tempo lo crediamo.
Qualcun’altro, con un po’ di coraggioso realismo, afferma: Renzi, da una riforma al mese a una cazzata
al giorno.
E, a proposito di cazzate, Salvini, senza felpa per il
caldo, fa sapere che se fosse lui ministro dell’Interno, al posto di Angelino, risolverebbe
il problema dei migranti in pochi giorni. Magari, con le ruspe di mare, ma dopo
le padane ferie.
Sorvolando, per carità ferragostana, sul fatto che nella
scorsa legislatura 34 pidocchiosi onorevoli hanno lasciato un debito al
bar/ristorante della Camera che va dai 300 agli 800 euro a testa, per un totale
di circa 20 mila euro, che non si decidono a pagare, voglio concentrarmi sulle
sconcertanti rivelazioni di Vladimir Luxuria: "Io, ex deputata di Rifondazione ho amato un big del centrodestra, un
uomo molto importante e famoso. Ma ora, dopo una tormentata relazione, ci siamo
lasciati perché lui non voleva uscire allo scoperto e io mi ero stancata di
fare l'amante clandestina.”
Sono sconvolto, non me lo sarei aspettato dopo aver
conosciuto la transgender molti anni fa, quando il mio amico e compagno
Bertinotti, innocentemente, la candidò, senza sapere quello che faceva. Questa,
si, fu colpa grave.
Chiudo qui, per non tediare oltre, questo piccolo campionario
di minchiate e bestialità, macabra antologia di tormentoni estivi alla
Signorini, in attesa di una sana pioggia rigeneratrice.
O di una lunga doccia collettiva che lavi a fondo le
coscienze, con l’acida schiuma della normalità.
16 agosto 2015
(Alfredo Laurano)
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