Josè "Pepe" Mujica
rinuncia al seggio e al vitalizio: "Ma finché la mia mente funziona, non
rinuncerò a lottare".
L'ex presidente uruguaiano ha
presentato ufficialmente a Montevideo le sue dimissioni da senatore,
giustificate per motivi personali e per "stanchezza per un lungo
viaggio".
In una lettera consegnata a
Lucía Topolansky, presidente del Senato, vice presidente del Paese e sua
consorte, l'ex militante dei Tupamaros, che ha 83 anni, precisa anche che "il carattere di rinuncia volontaria e
la legislazione vigente segnalano che non mi spetta il sussidio previsto (per
gli ex senatori), e che quindi "mi sottometterò al sistema
pensionistico" normale”.
Mujica ha anche escluso di
volersi presentare come candidato per le prossime presidenziali del 2019, come
gli hanno chiesto membri del suo partito e amici.
Figlio di un padre basco e di una
madre italiana ligure, ha in programma nelle prossime settimane di recarsi in
vari Paesi europei, fra cui l'Italia, dove sarà presente al prossimo festival
del Cinema di Venezia. Li saranno presentate due opere che lo riguardano: il
documentario 'El Pepe, una vida suprema', di Emir Kusturica, e La Noche de 12
Años' dell'uruguaiano Alvaro Brechner.
Politici italiani, e di tutto
il mondo, prendete esempio da quest’uomo straordinario, che abita in una
piccola fattoria alla periferia di Montevideo e che, anche durante il suo
mandato, aveva rinunciato a vivere nel palazzo presidenziale e al 90% del suo
stipendio da 8.300 euro al mese, che donava a favore di organizzazioni non governative
e a persone bisognose, trattenendone per sé solo 800.
Pepe Mujica, il Presidente più
povero del mondo, dichiarò a suo tempo che tale quantità di denaro gli era più
che sufficiente, visto che molti suoi connazionali dovevano vivere con molto meno.
(Alfredo
Laurano)
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