Non
so se qualcuno di voi ha visto il breve filmato di Silvio Berlusconi che, prima
di entrare nel seggio, si intrattiene con un gruppetto esiguo di suoi
sostenitori, pronunciando la solita serie di freddure alla “pierino”, che non
fanno ridere nessuno se non quei quattro sfigati esibizionisti che ancora lo
blandiscono.
E, per compiacenza, si sforzano
di ridere alle sue insulse e squallide battute da osteria: “Invece di andare a
donne, tre volte a settimana dovevo stare con gli avvocati” … “Così, sei
completo, cappello occhiali… hai messo il preservativo?” … “Chi mi sta mettendo
una mano sul culo?
Triste,
volgare e patetico: poveretto, fa veramente pena. Ma più di lui, la fanno quei
devoti leccaculo che, senza vergogna, l’hanno pregato di farsi un selfie per la
storia.
Che
tristezza! Il famoso capocomico in disgrazia, scivolato nel teatrino del
ridicolo, in una stentata macchietta di se stesso.
Qualcuno,
giustamente, osserva: ma questo povero vecchio non ha un parente, una badante o
qualcuno che gli vuole bene e gli risparmia queste esibizioni, nelle quali ci
rimette in dignità? E la Pascale che gli fa? Che gli dice?
Non
dico di tutelarlo con l’interdizione, privandolo della capacità di compiere
atti pregiudizievoli e lesivi nei confronti di se stesso e dei suoi stessi
interessi o di togliergli il diritto di sproloquio, ma almeno evitare di
esporlo a tali umilianti forme di cabaret stradale di cattivo gusto e farlo
vivere in un modo più adatto alla sua età.
E
pensare che per lungo tempo è stato ritenuto, da qualche esaltato estimatore,
uno dei più importanti statisti di questo Paese.
Poi, finalmente ha abdicato, ma è
stato pure peggio!
(Alfredo Laurano)
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