“Stupido è chi lo
stupido fa” diceva Forrest Gump seduto su una panchina, nel celebre, omonimo film.
E’ sempre più vero,
però, che qualcuno “stupido è” e che la malvagità umana troppo spesso fa scopa
con la stessa stupidità. Al punto di chiedersi se l’uomo è più cattivo o
più cretino.
Il mondo animale,
da questo punto di vista, è più semplice da decodificare perché non ha
sovrastrutture culturali o riserve mentali di tipo educativo che si sviluppano
nel tempo: il processo evolutivo e formativo della neotenia che porta il
cucciolo alla maturità definitiva, a differenza di quello umano, è molto veloce nel regno animale.
Prede e predatori, peraltro, fanno parte di un equilibrio naturale che non abbiamo costruito noi, né
possiamo modificare, se non alterandolo o violentandolo pesantemente. Anzi, ne
siamo importante e determinante parte. Sono interpreti di un dualismo che
assegna ad ognuno entrambi i ruoli: di chi vince e di chi soccombe, di vittima
e carnefice, alternativamente.
La ferocia è
istinto di sopravvivenza, è lo strumento che la garantisce e la difende.
Gli animali uccidono per mangiare, per autoconservazione, per mantenere la specie.
Gli animali uccidono per mangiare, per autoconservazione, per mantenere la specie.
L’uomo no.
E’ consapevole
della sua intelligenza e delle sue capacità - quasi mai dei suoi limiti - che
forza ogni momento, soprattutto quando sfida, disattende o viola le leggi e gli
equilibri di quella natura che vorrebbe dominare e sovrastare a suo piacimento.
Ha la facoltà di
scegliere, di ridere, di cercare il piacere e rifuggire della violenza e dal
dolore, ma è capace di uccidere anche per gioco, per caso, per egoismo, per
vendetta, per noia, per leggerezza o per piacere.
E qui emerge. si palesa e si celebra la sua innata cattiveria e la sua profonda ottusità.
Le cronache del
mondo lo provano ogni giorno. Qualche recentissimo esempio.
Un bimbo ghanese
di un mese, a Torino, è stato circonciso dai genitori in casa, per motivi
religiosi, ed è morto per eccesso di antibiotici che gli erano stati
somministrati per la febbre alta, dovuta all'infezione. Portato in ospedale, già in arresto
cardiocircolatorio, tutti i tentativi di rianimazione sono stati vani.
In Italia, il 50%
delle circoncisioni islamiche, pare, sia fatto in casa.
Un piccolo
giapponese di sette anni è stato abbandonato nel bosco dai suoi genitori per
punizione: aveva preso a sassate un auto e delle persone. Non si trova da
quattro giorni. Lo avevano fatto scendere dalla
macchina e lasciato nella foresta di Nanae (Hokkaido), frequentata da orsi e
lupi.
A poco è servito
ripensarci e tornare indietro. Dopo appena 500 metri, il bimbo Yamato era già
sparito e un piccolo esercito di agenti e di volontari lo sta ancora cercando
disperatamente, ma di lui non si hanno più notizie.
C'è chi allunga
uno scappellotto o uno sculaccione, chi proibisce il gelato o i cartoni
animati. C’è chi applica rigidi metodi educativi e disciplina da caserma dei
marines, in stile Sergente Hartman, come nel film Full Metal Jacket: sono
genitori assai motivati e piuttosto intransigenti. E non solo giapponesi.
Poi, sempre a
conferma del primato della stupidità, che Einstein riteneva infinita, quattro
ragazzi, qualche sera fa, hanno deciso di mettersi in serio pericolo girando un
video musicale proprio in mezzo ai binari, appena fuori la stazione ferroviaria
di Milano Centrale. I quattro esaltati giovani hanno sfidato la sorte,
posizionandosi sulla massicciata e schivando i treni all´ultimo momento.
Una bravata che
per fortuna non si è trasformata in tragedia: sono stati denunciati per
interruzione di pubblico servizio dalla Polizia Ferroviaria, che li ha colti in
flagranza di reato.
La stupidità è di
tutti i giorni, non ha età e non ha nazione.
La stupidità è
spontanea, non si può nascondere.
La stupidità è
contagiosa.
Diceva un certo
Brambilla: “ho fatto il test per il Quoziente Intellettivo. Tutto bene, sono
negativo”.
(Alfredo Laurano)
P.S. 3 giugno ore 12
Apprendo ora, con piacere, che, dopo una
settimana di ricerche, è stato ritrovato vivo il bimbo giapponese di sette anni
Yamato Tanooka, abbandonato dai genitori per punizione in un bosco il 28 maggio
scorso.
Il padre, riferisce la Bbc sul suo sito,
ha chiesto pubblicamente scusa e ringraziato tutti quelli che hanno partecipato
alle operazioni di ricerca.
Il bambino è in condizioni relativamente
buone ed è stato trovato a sette km. da dove era scomparso, solo un po'
disidratato e con qualche graffio. Ai soccorritori ha detto di aver camminato
per le montagne fino a che ha trovato una baracca. Il bimbo è stato poi portato
in ospedale.
La
stupidità, stavolta, è stata perdonata, ma non succede spesso.
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