Questa divertente commedia, scritta e diretta
da Leonardo Madier, racconta una giornata di ordinaria nevrosi quotidiana che,
per effetto di una serie di incontri, imprevisti e casualità, trasforma e
demolisce certezze affettive, antiche abitudini, convinzioni e solidi riferimenti
di alcuni personaggi della contemporaneità.
Tutto si affolla nel trafficato crocevia di
una multisala, senza semaforo, dove persone deluse, annoiate e un po’
arrabbiate, rinunciano alla propria riservatezza, perché hanno l’irrefrenabile
bisogno di sfogare le proprie frustrazioni e di confidare i propri desideri,
per cercare una nuova forma di edonismo e di felicità.
Una serie di sorprese e di scoperte
sconvolgono tutti i protagonisti, fino a portarli, tra spunti di amara riflessione
e momenti di pentimento, a una diversa presa di coscienza, a fronte di una
sconosciuta realtà.
Ammissione di debolezza, riconoscimento di
limiti e contraddizioni, confessione di manie e tradimenti: è il ritratto
efficace dell’uomo d’oggi, occidentale, borghese e tecnologico.
Nell’ufficio di quella caotica struttura, un
uomo e una donna (Andrea Villanetti e Barbara Patarini) vogliono affittare una
sala-prove per uno spettacolino dei figli e per una festa privata.
Si “incrociano” lì, casualmente, per definire
il proprio contratto, ma una serie di banali contrattempi impedisce, di volta
in volta, il proseguimento della trattativa con il titolare del locale (Leonardo
Madier). Quasi una metafora dei mille piccoli impedimenti che caratterizzano la
diffusa macchina burocratica.
Sempre casualmente, compare in scena anche la
moglie del direttore (Anna Carmen Puglisi) e un’altra giovane cliente (Giulia
Ivana Clemente), anche essa occasionale.
Completano il brillante cast gli aitanti giovani Antonio Colagrande e Giuseppe Panebianco.
Completano il brillante cast gli aitanti giovani Antonio Colagrande e Giuseppe Panebianco.
Tutti si parlano, si descrivono, si
propongono, ognuno con la propria storia personale, con le proprie idee, con i
lati chiaroscuri della propria personalità.
Questi incontri (incroci) fortuiti, però, mettono
a nudo la vita intima di ciascuno - dove si nascondono indifferenza,
distrazione e stanchezza - e ne modificano il quadro psicologico. Fino alla
crisi delle reciproche convinzioni.
Fino allo psicodramma, un po’ comico, un po’ surreale, un po’ grottesco, ma non molto lontano da tante malcelate realtà.
Fino allo psicodramma, un po’ comico, un po’ surreale, un po’ grottesco, ma non molto lontano da tante malcelate realtà.
Incroci
di persone, travagli dell’anima.
E’ l’antico gioco delle parti, dal vago
sapore pirandelliano e, nel contempo, un po’ commedia dell’assurdo e degli
equivoci plautini, che da sempre si rinnova nella vicenda umana.
Che coglie i
controsensi, la follia e le contraddizioni della nostra effimera esistenza.
13 maggio 2015 (Alfredo Laurano)
(INCROCI E TRAVAGLI Teatro Le Salette -Vicolo del
Campanile, 14 Roma)
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