E’ tornato il maestro Manzi che insegna
a leggere, scrivere e, soprattutto, a capire agli italiani. Anche a quelli che,
nel frattempo, non sono più analfabeti e hanno in mano un pezzo di carta
pergamena.
Dopo le tante manifestazioni di protesta in
tutta Italia, la riforma della scuola (l’ennesima) è in discussione alla Camera,
con i sindacati sul piede di guerra.
Il maestro Renzi - in maniche di camicia e
con gessetti e cancellino - sale in cattedra e segna alla lavagna i buoni, i
cattivi e anche i gufi.
In un video di 16 minuti, spiega la sua
“buona scuola” agli italiani, illustrando punto per punto gli articoli del
disegno di legge.
Un grande spot, in stile berlusconiano, che Renzi-Manzi
lancia a pochi giorni dalle regionali. Twitter, in questo caso, non basta per
persuadere studenti e docenti. E nemmeno le abusate slide e le chiacchiere in
TV.
Più cultura, più risorse, più soldi agli
insegnanti, autonomia con l'obiettivo di ridare alla scuola il ruolo che
merita. Ma, attenzione, non ci sono presidi Rambo, che “esistono solo al
cinema, e se ci sono, non è vero che assumono l’amico dell’amico e non è vero
che ci sono i licenziamenti dopo 36 mesi. Sono assolute falsità”.
Le colpe del malfunzionamento della scuola
sarebbero dei sindacati e non del fatto che le aule pubbliche non sono in
sicurezza e non hanno soldi perché lui preferisce darli alle private.
Gli
insegnanti, comunque, dovranno obbedire al dirigente, altrimenti sarà facile esonerarli.
Quale autorità potranno avere davanti ai loro studenti e alle loro famiglie?
Nessun commento:
Posta un commento