Si
dice sempre che le sentenze non si giudicano, si applicano e non si
disattendono.
A
meno che non riguardino le mosse del governo del puffo superbone.
L’hanno
chiamato “Bonus”, per confondere il misfatto, come se fosse un premio, una
regalia, un buono per gli acquisti e non la restituzione del maltolto, di una quota
di pensione non corrisposta o già sottratta illegittimamente agli aventi
diritto.
E,
peraltro, riconosciuta solo in piccola parte e solo ad alcuni.
Ma
si può fare? E’ normale?
E’
come se, dovendo pagare tutti a Equitalia una tassa o una multa di mille euro,
noi ne pagassimo arbitrariamente solo 200 e decidessimo di farlo, per esempio, solo
se avessimo un reddito superiore al minimo.
Ci sequestrerebbero anche le scarpe
ed i calzini.
Non
è certo quello che ha previsto la sentenza della Corte Costituzionale.
Per
decisione e magnanima concessione del Consiglio dei Ministri, il bonus sarà elargito il 1°
agosto, come mancia o strenna post-elettorale, una tantum, solo a una parte di
pensionati (fino al lordo di 3200, corrispondenti a un netto di 1700 € circa) e
solo al 20/30 per cento di quanto effettivamente spetterebbe a ciascuno (una
media di 500 euro, contro i 2-3000) per la mancata indicizzazione delle
pensioni, dal 2012.
La
cospicua differenza sarà una sorta di beneficenza forzosa dei pensionati a
favore dello Stato e di chi, nel bene e, soprattutto, nel male, lo amministra
con equità e forte senso del dovere e del sacrificio: finanziamenti, sconti
fiscali, salvataggi di banche e grandi imprese, spese militari, enti inutili e
via dicendo.
Prendere
o lasciare. O così, o pomì.
O
fare ricorso e, penso, ce ne saranno tanti. Già si parla di class-action.
La
norma, bocciata dalla Corte, era stata votata da tutti i partiti - compreso il
PD - che avevano prodotto e appoggiato
il governo Monti, scelto per svolgere il lavoro sporco che i partiti stessi non
volevano e non potevano fare, senza perdere la faccia, voti e consensi. E per
questo che chiamarono il killer-tecnico che, con la sua ministra Fornero, ci
mise la sua di bocconiana faccia da loden e partorì quella magnifica riforma e
i tantissimi, poveri esodati.
Comunque,
tranquilli cari pensionati, dal prossimo anno è prevista una rivalutazione
rispetto all’inflazione, con un adeguamento delle pensioni di ben 5 o 10 euro!
Pensate, fin d’ora, come investirli
“Quando
questa norma è stata votata io tappavo le buche della città di Firenze”, ci ha
ricordato candidamente il ducetto fiorentino, fingendo di dimenticare che il
suo partito era in prima fila.
Qualcuno potrebbe fargli osservare:
ma perché non ci sei rimasto a tappar quelle buche col catrame, invece di
mettere una toppa - e non è certo una metafora – alla fossa dei rimborsi aperta
da quella inutile sentenza?
19 maggio 2015 (Alfredo Laurano)
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