Da Darwin a Freud, da Leonardo a Marx, da
Santa Chiara a Beethoven, da Martin Luther King a Italo Calvino, Corrado Augias
ripercorre le biografie e le visioni di alcuni dei più grandi fondatori del
pensiero, della scienza e dell’arte moderna.
E’ tornata in TV, su Raitre, la seconda
stagione di “Visionari”, titolo forse un po’ ambiguo, che si propone di scoprire,
raccontare, conoscere a fondo, anche nel privato, quegli uomini - scienziati,
filosofi, intellettuali, artisti - che in qualche modo hanno cambiato il mondo,
rivoluzionandolo.
Visionario è colui che intuisce e fa vedere
quelle cose che prima nessuno aveva mai visto, che in qualche modo anticipa il
futuro. Ma non da veggente, indovino o chiromante.
Con
l’aiuto di ospiti ed esperti, di servizi giornalistici, di ricostruzioni e
reperti inediti, Augias indaga sulle ricadute del pensiero dei Visionari
nell’attualità di tutti i giorni.
Che ne è oggi dell’evoluzionismo? E cosa c’è
dietro al creazionismo? Nella precarietà globalizzata, quali sono le nuove
classi in lotta fra di loro? Si può sacrificare la propria vita in nome di un
ideale? La musica può ancora migliorare il mondo?
E, a proposito di musica, ieri sera – sempre
in seconda serata, dove da sempre è relegata la cultura – è andata in onda la
magnifica puntata su Mozart.
Il divino fanciullo, coccolato da tutte le
corti d’Europa, è stato osservato tra realtà, miti e leggende che ne hanno
accompagnato l’opera e la breve vita, anche sotto il profilo umano e
caratteriale.
La sua stravagante personalità, le sue manie,
le sue passioni, i capricci, gli amori, le sue ossessioni erotiche, la sua
incredibile memoria musicale (riusciva a trascrivere sul pentagramma un
qualsiasi, complesso brano, dopo averlo appena sentito una sola volta).
Un ritratto psicologico, in parte inedito,
che ne ha disegnato anche gli aspetti letterari, le lettere, i conflittuali
rapporti con il padre e la di lui dipendenza, l’attrazione per il gioco e per
il biliardo, dove perse molto denaro. Fino alla miseria.
Morì, com’è noto, a soli trentacinque anni,
povero e indigente. Al suo funerale non c’era nessuno: fu sepolto in una fossa
comune.
La sua prodigiosa musica, massima espressione
dell'armonia e dell'eleganza, è stata scomposta, analizzata e approfondita,
anche sotto l’aspetto didattico-creativo. Si è rivisitato il suo stile unico e
inconfondibile, secondo la scelta e l’uso di certi strumenti, di certe
tonalità: dalle sonate, alle sinfonie, dai quartetti ai melodrammi, dai
concerti magistrali, fino al prodigioso, incompiuto Requiem.
Un genio della musica, il compositore forse
più universale, un grande creativo, ma uomo fragile e tormentato, in balia
degli eventi e della Storia.
12
maggio 2015 (Alfredo Laurano)
Probabilmente quando gli angeli nel loro consesso glorificano
Dio suonano Bach.
Ma sono certo che nella loro
intimità suonano Mozart. (Karl
Barth)
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