Segreti
e Delitti: nelle intenzioni degli autori, analisi, indizi, testimonianze e
nuove piste nei delitti che maggiormente hanno sconvolto e diviso l’opinione
pubblica negli ultimi anni, al velleitario scopo di far luce su quei misteri.
Nei
fatti e negli effetti, come nel primo caso trattato di Marco Vannini, una stupida,
inutile, insulsa e strumentale trasmissione, realizzata al solo fine di fare
ascolti e audience, cavalcando, come da tempo vergognosamente accade, la rabbia,
il dolore e il malcontento dei social, più che dei familiari della giovane
vittima, sempre composti e dignitosi nella loro sofferenza.
Gianluigi
Nuzzi e Cesara Buonamici hanno condotto in studio una specie di telenovela
ladispolana, montata come docufilm, con tanto di ricostruzioni artificiali,
condite da gossip, ipotesi, insinuazioni e ipocrite commozioni di facciata. E
con attori e caratterizzazioni approssimative, interpretazioni casarecce da
commedia parrocchial-sperimentale, che hanno trasformato in banale fiction una
tragedia vera.
Un
programma, raffazzonato alla meno peggio, a base di chiacchiere, di video e
registrazioni ormai stra-raccontate, stra-viste e stra-sentite, moltiplicate e
mostrate all’infinito, quasi in loop, fino alla nausea e allo sfinimento degli
spettatori, dei tanti sostenitori in cerca di giustizia e della stessa famiglia,
così pesantemente colpita.
Che
nulla approfondisce e nulla scopre, più di quanto già conosciuto e sviscerato
da più di tre anni a questa parte, se non il solito rosario di parole inflazionate
e recitate, unite a dichiarazioni arcinote e futili, alle abusate e consuete simulazioni
teatrali, ambientali e scenografiche, che nulla aggiungono alla verità dei
fatti.
A
questa specie di farsa oziosa, di balletto di esperti e presunti opinionisti, a
questo scadente gioco delle parti e di presa in giro dell’utente, si è sommata
la sterile presenza, altrettanto inutile e insignificante, di un attore
inconsapevole e impreparato come Alessandro Preziosi, chiamato solo per
promuovere il suo film.
Inconcludente
come tutto il circo delle fallite attrazioni.
Aridateci la Sciarelli! (Alfredo Laurano)
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