Non
bastava la Xylella fastidiosa, diffusa dalla cicala sputacchina, che uccide i
secolari ulivi del Salento.
Noi
italiani siamo i più grandi consumatori di olio e nel mediterraneo si produce
il 98% dell'olio d'oliva del mondo.
Il nostro è universalmente riconosciuto come l'olio migliore. Ma l’olio Extravergine d’oliva è il prodotto alimentare più adulterato in tutta Europa, come anche il vino.
Il nostro è universalmente riconosciuto come l'olio migliore. Ma l’olio Extravergine d’oliva è il prodotto alimentare più adulterato in tutta Europa, come anche il vino.
In questi
giorni, sette aziende italiane produttrici di olio - Carapelli, Bertolli,
Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia - sono state iscritte dal noto PM Guariniello
nel registro degli indagati, con l’accusa di frode in commercio. Sono accusate
di avere messo in vendita bottiglie di extravergine che in realtà non lo era.
E’
arrivata anche l’ultima inchiesta dei Nas, tra Toscana e Lazio, che ha scoperto
in due aziende agricole 2.500 tonnellate di prodotto senza certificazione,
poste accanto a 5.000 litri di prodotto già contraffatto con clorofilla e
betacarotene, utilizzati per colorare il prodotto rendendolo simile
all’originale.
Ricordiamo
che per essere definito extravergine, l’olio deve essere estratto unicamente
tramite la spremitura meccanica, possibilmente a freddo, delle olive e deve
avere un’acidità inferiore o uguale allo 0,8 per cento, colore verde-giallo
naturale, profumo di frutto fresco e sano, sapore intenso.
Diverse
sono le tecniche utilizzate da alcuni produttori per contraffare l’olio, in
modo da spacciarlo per extravergine, anche se tecnicamente non lo è.
Il metodo
più usato consiste nel miscelare all’extravergine vero e proprio più tipi di
olio di qualità inferiore, spesso proveniente da altri paesi, o, nel peggiore
dei casi, olio rettificato da un olio lampante
La legge consente
di farlo, ma solo entro certi limiti e a patto che l’operazione sia indicata
chiaramente sull’etichetta.
Altre pratiche prevedono l’aggiunta di olii che non c’entrano
nulla con le olive e che servono per alterare l’aspetto del prodotto, aggiungendo
per esempio coloranti naturali o altri additivi per mascherare il sapore.
Capito perché da oltre trent’anni compro solo olio di frantoio
di Canino?
12 novembre 2015 (Alfredo Laurano)
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