Già il nome rivendica una precisa scelta di
campo.
Nasce un nuovo soggetto politico alla
sinistra del Pd, con fuoriusciti democratici, Sel e qualche ex Cinquestelle.
Sinistra
Italiana - che qualcuno ironicamente definisce Cosa Rossa - ha una proposta di governo
alternativa alle politiche neoliberiste del Governo
Renzi, con le sue leggi nefaste: la Legge di Stabilità, la Buona scuola, la
riforma Costituzionale, il Jobs Act, lo Sblocca Italia.
Un’aperta sfida, anche al segretario del
PD, imperatore del Consiglio e del Partito della Nazione, che propone una
strada diversa, praticabile e concreta, per trovare soluzioni ai grandi
problemi del paese: disuguaglianza, povertà, disoccupazione.
Teatro Quirino esaurito, posti in piedi e
cinquecento sostenitori e simpatizzanti all’esterno del foyer.
Molti padri nobili, da Vendola a Cofferati,
ma non c’è, per ora, Civati.
Fassina: "Siamo alternativi al
liberismo da Happy Days". D'Attorre: "Berlinguer non è da
museo". Scotto: "Noi cosa rossa? Allora Renzi cosa bianca, M5s cosa
grigia e Fi-Lega cosa nera".
Dopo la mutazione genetica del PCI e della
disinvolta idea di Sinistra del PD renziano, non sarà facile ricostruire una
sinistra rifomista e unitaria, smarcata dall’attuale, variegato e indistinto
calderone politico.
“Abbiamo
il dovere di provarci, dice Vendola, se il lavoro torna ad essere merce, se i
diritti sociali spariscono poco a poco, se la dignità delle persone diviene una
variabile dipendente del mercato, se la democrazia viene ingabbiata nella
retorica della governabilità e nel fascino di un “uomo solo al comando”, allora
vuol dire che “fare la sinistra” è l’urgenza di un’Italia spaccata tra Nord e
Sud, frammentata in clan e corporazioni, umiliata dal malaffare che abita tutti
i palazzi del potere. Tocca a noi rimetterci in cammino, restituire senso alla
parola “sinistra” e ricostruire la speranza di un mondo migliore".
Dalla fine del PCI, in 25 anni, tanti sono
stati i tentativi in questa direzione - Rifondazione comunista, Comunisti
italiani, Sinistra democratica, la Rete, Arcobaleno, Sel, Movimento arancione,
Rivoluzione civile - prova inequivocabile, ma spesso velleitaria,
della necessità di uno schieramento rappresentativo di un bel pezzo di pubblica
opinione, quanto mai deluso e rassegnato.
Ma, forse mai come oggi, si avverte questo
“bisogno” di Sinistra nel panorama di vuoto ideologico e qualunquista che il
bullo di Rignano, dopo le ventennali promesse e i falsi berlusconiani, ha
contribuito a creare.
Proviamo a pronunciare anche noi uno slogan
vincente e fortunato: Renzi, stai sereno!
Fusse che fusse la vorta bbona?
7 novembre 2015 (Alfredo Laurano)
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