martedì 4 febbraio 2014

COME IN CESSO D'AUTOGRILL

Secondo me e forse qualcun altro, tutto quello che, dai banchi della più intransigente  opposizione, i giovani parlamentari a cinque stelle fanno, o cercano di fare, o si sforzano di  dire, di ottenere, di organizzare per raggiungere un qualsiasi obiettivo - con passione, onestà, buone intenzioni, ma anche con tanta inesperienza, approssimazione, madornali errori di comunicazione e con iniziative, spesso discutibili o sbagliate - è vanificato, troppo spesso, dalle uscite demenziali della coppia Grillo-Casaleggio.
O di qualche più ardito, solitario guastatore duro e puro che, attaccando tutto e tutti, a ruota libera, senza sconti e senza freni, coagula il biasimo popolare su stesso e lascia cadere su tutto il gruppo l’accusa di sfascismo e di squadrismo.
Ne abbiamo avuto prova, solo pochi giorni fa: guerriglia, insulti, risse, spintoni, minacce e aggressioni nell’aula-mercato di Montecicoria (come ironizza il mio amico Antonino), già sede in passato di tante altre colorite intemperanze: mortadelle, cappi, champagne, sputi e bassezze varie.

A prescindere dalle sacrosante ragioni della protesta e dal diritto di contestare certe  arbitrarie decisioni, si può ridurre il Parlamento a platea eroica di un’opposizione che, come dice Ezio Mauro, è incapace di far politica, vive in campagna elettorale permanente e spettacolarizza la decadenza del Paese puntando al collasso istituzionale?
Politica è relazione con gli altri per costruire, migliorare, riformare (…per fare, direbbe il puffo superbone di Firenze), altrimenti è solo illusione rivoluzionaria che disprezza la democrazia e se ne fotte del risultato, del fine e del progetto.

Tornando al Grillo, usa il Blog, non certo e non proprio come si faceva con la statua di Pasquino, a Roma, per lasciare note e biglietti o per veicolare messaggi di vibrante dissenso contro abusi e prepotenze o per utili confronti interni o esterni al Movimento, ma come un vero cesso di Autogrill, di stazioni, di stadi o di vespasiani pubblici, se ancora ce ne sono. Con tanto di sgrammaticate scritte sulle porte e sui muri, di allusioni sessuali con espliciti disegnini, di linguaggio spregevole e slogan da caserma e da sottosviluppati. Del tutto sconosciuto e bandito l’uso simbolico di qualsiasi metafora, giro di parole o allegoria.

"Cosa fareste in auto con la presidente Laura Boldrini?" 
E’ la provocatoria domanda apparsa ieri sulla sua pagina Facebook e rilanciata su quella ufficiale del Movimento.
A parte che la risposta più immediata e naturale a tale torbido, calcolato e malizioso quesito avrebbe potuto o dovuto essere: “quello che faremmo con tua moglie o con tua sorella”, un siffatto invito, vera istigazione alla violenza, ha scatenato, inevitabilmente, un florilegio di trivialità letterarie, come avrebbe previsto anche un bambino delle primarie, ripetente e con evidenti problemi di ritardo psichico.

In una sfarzosa antologia del turpiloquio, fanatismo, malcelato esibizionismo e insane manie di protagonismo si rubano il proscenio d’ignoranza.
Si inseguono e si sovrastano  brutture, offese e auliche sconcezze che, in gara fra loro, si contendono l’oscar della più rozza volgarità (Boldrini stuprata, abusata in gruppo, umiliata, costretta alla prostituzione…).
A occhio e croce, rappresentano il meglio della frustrazione e della dilagante perversione da tastiera e sono espressione autentica della fantasia malata di una pletora di repressi, sessisti e razzisti d’ogni tipo, che frequentano le fogne della Rete.

Queste preziose perle cariche di rabbia, di odio viscerale e di violenza hanno provocato, ovviamente, molto fastidio  anche tra i sostenitori del Movimento.
 "Prendiamo le distanze dalle offese sessiste al post di Grillo - scrive, con non poca ipocrisia, lo staff a cinque stelle in una nota - i messaggi sono stati scritti nella notte quando non era possibile operare alcun controllo: poi sono stati cancellati.” Che tempismo! Un plauso di riconoscenza ai censori d’ordinanza e di pattuglia.
E complimenti a Grillo: nemmeno il peggior Berlusconi sarebbe riuscito a organizzare uno stupro verbale, osceno,  volgare e di una violenza inaudita su una donna, come quello che sei riuscito ad ottenere da molti tuoi seguaci, in risposta alle tue innocenti parole.

O tutto questo, come i continui attacchi a chiunque osi anche velatamente criticare, eccepire o confutare certe perentorie affermazioni (è ancora calda e di giornata la fatwa ad Augias, a Daverio, alle Bignardi), fa parte di una sottile strategia casaleggiana che - come sospetta la Gabanelli - prevede di alzare sempre i toni, mantenere vivo e teso il più possibile lo scontro e infiammare il linguaggio dei “guerrieri dell’insulto”, solo per attrarre maggiori investimenti pubblicitari sulle pagine del Blog?
Comunque sia, qualcuno dovrebbe vergognarsi. Magari al cesso di casa sua!

3 febbraio 2014     
                              AlfredoLaurano                                                                                                                                                                         


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