Secondo me e forse qualcun altro, tutto
quello che, dai banchi della più intransigente
opposizione, i giovani parlamentari a cinque stelle fanno, o cercano di
fare, o si sforzano di dire, di
ottenere, di organizzare per raggiungere un qualsiasi obiettivo - con passione,
onestà, buone intenzioni, ma anche con tanta inesperienza, approssimazione,
madornali errori di comunicazione e con iniziative, spesso discutibili o
sbagliate - è vanificato, troppo spesso, dalle uscite demenziali della coppia
Grillo-Casaleggio.
O di qualche più ardito, solitario
guastatore duro e puro che, attaccando tutto e tutti, a ruota libera, senza
sconti e senza freni, coagula il biasimo popolare su stesso e lascia cadere su
tutto il gruppo l’accusa di sfascismo e di squadrismo.
Ne abbiamo avuto prova, solo pochi giorni
fa: guerriglia, insulti, risse, spintoni, minacce e aggressioni
nell’aula-mercato di Montecicoria (come ironizza il mio amico Antonino), già sede
in passato di tante altre colorite intemperanze: mortadelle, cappi, champagne,
sputi e bassezze varie.
A prescindere dalle sacrosante ragioni
della protesta e dal diritto di contestare certe arbitrarie decisioni, si può ridurre il
Parlamento a platea eroica di un’opposizione che, come dice Ezio Mauro, è
incapace di far politica, vive in campagna elettorale permanente e
spettacolarizza la decadenza del Paese puntando al collasso istituzionale?
Politica
è relazione con gli altri per costruire, migliorare, riformare (…per fare,
direbbe il puffo superbone di Firenze), altrimenti è solo illusione
rivoluzionaria che disprezza la democrazia e se ne fotte del risultato, del
fine e del progetto.
Tornando al Grillo, usa il Blog, non certo
e non proprio come si faceva con la statua di Pasquino, a Roma, per lasciare
note e biglietti o per veicolare messaggi di vibrante dissenso contro abusi e
prepotenze o per utili confronti interni o esterni al Movimento, ma come un
vero cesso di Autogrill, di stazioni, di stadi o di vespasiani pubblici, se ancora
ce ne sono. Con tanto di sgrammaticate scritte sulle porte e sui muri, di
allusioni sessuali con espliciti disegnini, di linguaggio spregevole e slogan
da caserma e da sottosviluppati. Del tutto sconosciuto e bandito l’uso simbolico
di qualsiasi metafora, giro di parole o allegoria.
"Cosa fareste in auto con la presidente
Laura Boldrini?"
E’ la provocatoria domanda apparsa ieri sulla sua pagina Facebook e rilanciata su quella ufficiale del Movimento.
E’ la provocatoria domanda apparsa ieri sulla sua pagina Facebook e rilanciata su quella ufficiale del Movimento.
A parte che la risposta più immediata e
naturale a tale torbido, calcolato e malizioso quesito avrebbe potuto o dovuto
essere: “quello che faremmo con tua moglie o con tua sorella”, un siffatto
invito, vera istigazione alla violenza, ha scatenato, inevitabilmente, un
florilegio di trivialità letterarie, come avrebbe previsto anche un bambino
delle primarie, ripetente e con evidenti problemi di ritardo psichico.
In una sfarzosa antologia del turpiloquio,
fanatismo, malcelato esibizionismo e insane manie di protagonismo si rubano il
proscenio d’ignoranza.
Si inseguono e si sovrastano brutture, offese e auliche sconcezze che, in gara
fra loro, si contendono l’oscar della più rozza volgarità (Boldrini stuprata,
abusata in gruppo, umiliata, costretta alla prostituzione…).
A occhio e croce, rappresentano il meglio
della frustrazione e della dilagante perversione da tastiera e sono espressione
autentica della fantasia malata di una pletora di repressi, sessisti e razzisti
d’ogni tipo, che frequentano le fogne della Rete.
Queste preziose perle cariche di rabbia, di
odio viscerale e di violenza hanno provocato, ovviamente, molto fastidio anche tra i sostenitori del Movimento.
"Prendiamo le distanze dalle
offese sessiste al post di Grillo - scrive, con non poca ipocrisia, lo staff a cinque
stelle in una nota - i messaggi sono stati scritti nella notte quando non era
possibile operare alcun controllo: poi sono stati cancellati.” Che tempismo! Un
plauso di riconoscenza ai censori d’ordinanza e di pattuglia.
E complimenti
a Grillo: nemmeno il peggior Berlusconi sarebbe riuscito a organizzare uno
stupro verbale, osceno, volgare e di una
violenza inaudita su una donna, come quello che sei riuscito ad ottenere da
molti tuoi seguaci, in risposta alle tue innocenti parole.
O tutto questo, come i continui attacchi a
chiunque osi anche velatamente criticare, eccepire o confutare certe perentorie
affermazioni (è ancora calda e di giornata la fatwa ad Augias, a Daverio, alle
Bignardi), fa parte di una sottile strategia casaleggiana che - come sospetta
la Gabanelli - prevede di alzare sempre i toni, mantenere vivo e teso il più
possibile lo scontro e infiammare il linguaggio dei “guerrieri dell’insulto”,
solo per attrarre maggiori investimenti pubblicitari sulle pagine del Blog?
Comunque
sia, qualcuno dovrebbe vergognarsi. Magari al cesso di casa sua!
3 febbraio 2014
AlfredoLaurano
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