Cruciani, quello de “La Zanzara”, è un
essere rivoltante. Come pure il suo degno compagno David Parenzo, che finge di
intervistare le persone, prevaricandole, togliendo loro il microfono appena
accennano un’opinione personale e imponendo solo il suo gratuito punto di
vista.
Provo schifo per entrambi e per chi “li
campa”, concedendo loro troppo inutile spazio nei mezzi di comunicazione, nell’ambìto
reparto “dileggio e derisione”. Le loro provocazioni sono miserabili.
Estorcere
con l'inganno commenti e dichiarazioni, celandosi dietro la presunta innocenza di
uno scherzo telefonico, potrà sembrare buffo ma, in realtà, è un esercizio
pavido e meschino. E’ una forma di sciacallaggio mediatico che sfruttano a fini
teatrali, per acquisire consensi e immeritata popolarità.
Tre o quattro mesi fa, lo ricordiamo tutti,
questi avvoltoi provarono a migrare le loro gesta in una immonda trasmissione
televisiva, “Radio Belva”, su Rete
Quattro, chiusa, per fortuna,
praticamente prima di cominciare.
Una vera giostra del trash, infarcita di
oscenità e animata da grida, in un’escalation di insulti e parolacce, che aveva
come obiettivo il caos, la rissa che fa salire l’ audience.
Per raggiungere questo premeditato scopo,
avevano mescolato – in un unico sconcio contenitore - Alba Parietti, Alba Dorata (i
nazfasciscti), Mario Borghezio in camicia verde, Cicciolina, gli altri fascisti
di Forza Nuova, in camicia sociale d’ordinanza,
Vittorio Sgarbi, Marco Rizzo, Maria Giovanna Maglie, Paolo Villaggio, Emilio
Fede. E, per finire in bellezza, l’arzilla Nannarella, che davanti a
Montecitorio, e su you tube, bacchetta i politici.
Proprio Sgarbi, come da prassi, fu protagonista della telerissa in diretta con Giuseppe Cruciani, che portò alla inevitabile soppressione del programma.
Proprio Sgarbi, come da prassi, fu protagonista della telerissa in diretta con Giuseppe Cruciani, che portò alla inevitabile soppressione del programma.
Uno scontro acceso iniziato con gli insulti e finito quasi alle mani dopo una sequela di accuse reciproche. "Tu dici cose diffamatorie… ti spacco la faccia….io ti piscio in testa, faccia di merda…mi avete rotto il c..., non sono qua a farmi offendere da due spiantati… Cruciani, tu volevi farti candidare da An, Fini mi ha detto che gli leccavi il culo, e tu Parenzo, con la Lega. Leccaculi, vi ho visti io".
La fiera della volgarità. Una rara,
indimenticabile pagina di laidume televisivo.
Dopo Onida, Giovanardi, Dario Fo, Guido Barilla, Razzi, Campanella dei Cinque Stelle ed altri, stavolta è toccato a Fabrizio Barca, presunto candidato ministro all’economia, essere vittima del cosiddetto scherzo telefonico.
Dopo Onida, Giovanardi, Dario Fo, Guido Barilla, Razzi, Campanella dei Cinque Stelle ed altri, stavolta è toccato a Fabrizio Barca, presunto candidato ministro all’economia, essere vittima del cosiddetto scherzo telefonico.
“Non
voglio fare il ministro dell’economia - dice al finto Vendola - è una cosa che
è priva... Non c'è un'idea, c'è un livello di avventurismo. Non essendoci un'idea,
siamo agli slogan... Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo
perchè vedo uno sfarinamento veramente impressionante, Nichi".
Gli spregevoli professionisti dello
sputtanamento hanno colpito ancora.
Michele Serra, già nel caso della
telefonata a Onida (della finta Margherita Hack), si era chiesto quanto fosse
lecita un'azione del genere: “costoro pensano che il Potere è oscuro, quindi bisogna
illuminarlo a qualunque costo, anche quando il microfono o la telecamera hanno
la stessa invasività di una rettoscopia fatta senza il consenso del paziente.
Occorre
rivendicare il diritto alla privacy, al rispetto della volontà di ogni
individuo, Cruciani è un terrorista mediatico che non solo si burla dei
malcapitati, ma ne viola i diritti costituzionali. Prendere in ostaggio una
persona nolente, le sue parole, i suoi pensieri, non è cattivo gusto, è mobbing mediatico.”
Aggiungerei, soltanto, che mi sembra del
tutto improprio e falso parlare di
scherzo: un conto è prendersi gioco di qualcuno creando una situazione comica, per il solo gusto del divertimento; un
altro è tendere un agguato, carpire la buona fede con un vile sotterfugio, per screditare
una persona.
In quest’arte volgare e dozzinale, i due
cialtroni sono raffinati specialisti: ingranaggi squallidi della degradata
macchina dell’informazione che si fa spettacolo, asservita ad esigenze
commerciali e di cassetta. Vuoti a perdere.
Fece bene Bigazzi, il gastronomo toscano, a
mandare affanculo Cruciani.
Ancora meglio, Pannella a distruggergli lo
studio.
18 febbraio 2014 AlfredoLaurano
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