Evviva la coe…RENZI.
Aveva detto, poche settimane fa, “se vinco
io, mai più larghe intese”…
”io contro Letta? Una barzelletta”…
”con me
segretario, Letta più forte”.
E, qualche giorno fa:
“Andare al governo?
Converrebbe a me, non agli italiani”…
“Enrico, stai sereno!” (*)
Converrebbe a me, non agli italiani”…
“Enrico, stai sereno!” (*)
Chissà cosa dirà oggi in Direzione del PD. Voleranno
sedie, insulti e accuse.
Enrico, che sereno certo non è, appare
circondato e cerca di resistere all’assedio delle truppe renziane, che lo
vogliono rottamare e che già hanno compilato e fatto circolare la nuova lista
dei ministri (Farinetti, Boeri, Baricco…).
Imperterrito, determinato e caparbio, sa di
aver fatto il lavoro sporco e più difficile e, quindi, merita di andare avanti
per la sua strada. Con rabbia e con furore, rilancia il suo nuovo programma di
governo: “Impegno Italia”.
Chiede a tutti chiarezza e senso di
responsabilità. Vuol essere sfiduciato in Parlamento e non dalle chiacchiere e
manovre di palazzo.
Ma, di fatto, è già sfiduciato dal suo
partito che, come nella migliore tradizione inciuciatoria democristiana (lo
sono, come è noto, entrambi), non vede l’ora di donarsi al nuovo puffo
superbone, che si presenta, per le folle e le TV, con una sbarazzina smart, semiammaccata. Come si addice, appunto,
a un giovane aspirante premier, rampante, informale e disinvolto.
Banche, assicurazioni, fuori serie e poteri
forti vari lo vogliono e sono con lui: anche Letta deve essere rottamato, ma
....serenamente.
C’è, forse, un aspetto più comico che
drammatico, in questa elastica staffetta di governo. Un significativo cambio di
vertice alla guida del Paese viene giocato - fra annunci, accuse, incoerenza e
tanta ipocrisia - in uno spassoso faccia a faccia, con tanto di mascherine di
decenza, per la supremazia sul branco (gli italiani), come se fosse una questione personale e non
coinvolgesse le istituzioni e le sorti dell’Italia disastrata, che “così
percossa e attonita, al nunzio sta”.
Ci
sarebbe da ridere, per non piangere, ma, se non sbaglio, siamo a Carnevale e la
povera Unità compie 90 anni!
(*) ALTRI FRIZZI, LAZZI E FACEZIE
In "Enrico stai sereno", pubblicato poco fa, ho peccato di gravi e colpevoli omissioni. Me lo ricorda "l'enciclopedia Travaglio", a cui non sfugge manco un alito di vento, figuriamoci una battutina del giglio fiorentino.
Ripassiamo, allora e con più cura, l'antologia bugiarda, secondo Matteo:
"Noi vogliamo che il governo arrivi alla fine del proprio percorso con convinzione e saremo i più leali a dare una mano al tentativo di Enrico Letta" (24 novembre).
"Da mesi leggo sui giornali che Renzi vuole il posto di Letta: se avessi ambizioni personali, avrei giocato un'altra partita, non mi sarei messo a candidarmi alla segreteria del Pd" (3 dicembre).
"Voglio cambiare l'Italia, non cambiare il governo".
"Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere.
"Per il 2014 il Premier è e sarà Enrico Letta" (22 dicembre).
"Enrico non si fida di me, ma sbaglia: io sono leale" (12 gennaio). "Creiamo un hashtag 'enricostaisereno', nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai quel che devi fare, fallo" (18 gennaio).
"Ma perché dobbiamo andare a Palazzo Chigi senza elezioni? Ma chi ce lo fa fare? (10 febbraio).
Altre perle di coe...renzia e di lealtà, per pietà, ve le risparmio.
Renzi, che puffo di parola!
(Alfredo Laurano)
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