domenica 31 marzo 2019

PRESUNZIONI LEGALI


Alla ridicola e vergognosa sentenza d’appello del processo Vannini, cui avevano fatto seguito altrettante ridicole motivazioni - che non motivano, che non spiegano, che nulla aggiungono e nulla giustificano - non potevano non arrivare anche le bizzarre argomentazioni degli avvocati difensori dei Ciontoli, illustrate in una conferenza stampa, che aveva la pretesa di chiarire i fatti e dissipare i dubbi.
 “Alcuni aspetti di questa vicenda sono stati strumentalizzati e, in parte, alterati da valutazioni, illazioni, retroscena e commenti di televisioni e giornali. Abbiamo la necessità di spiegare la verità dei fatti e siamo solidali con la famiglia di Marco, che vive questa tragedia per un danno irreversibile. Ma una tragedia simile l’hanno vissuta e continuano a viverla anche i Ciontoli, proprio per i legami che c’erano con Marco. Da questo punto di vista non credo sia possibile immaginare che questa famiglia abbia mai voluto che Marco morisse. Questa è la sintesi della corte d’appello: nessuno ha potuto dimostrare la volontarietà”.

Poi, una serie di affermazioni del tutto incondivisibili, che lasciano perplessi.
“Non si può crocifiggere una persona, che non ha dimestichezza con le armi, per un errore commesso, non volontariamente”.
E allora come mai aveva due pistole in bagno (che non sapeva usare, nonostante fosse un militare), per giocare a battaglia navale nella vasca, anche con chi lì capitava per un bagnetto al volo? Le impugnava, le scarrellava, le puntava e premeva il grilletto?
“Per quale motivo la casa avrebbe dovuto essere messa sotto sequestro?”
Semplicemente perché al suo interno è stato ucciso un ragazzo. Se avessero raccontato subito dello sparo, forse lo avrebbero fatto.
"Tanto il sangue non c'era, quindi era inutile cercarlo con il Luminol".
E chi l’ha detto, da chi l’hanno saputo, dalla sibilla veggente di quel ridente litorale?
Infatti, la casa non è stata sequestrata neppure dopo aver saputo il fatto, perché - sempre secondo la disarmante logica dei difensori - era irrilevante e non avrebbe cambiato nulla. E perché mai, chi ha stabilito fosse superfluo e inutile alle indagini? Perché nessuno è intervenuto e non è stata aperta un'inchiesta su chi non ha indagato?
"Tanto si sapeva che era colposo".
Si, certo, anche questo per sentito dire, al bar e sulle spiagge? O era scritto sui muri della città? 
Scontata verità, sempre garantita dalla stessa fattucchiera, per cui non serve investigare, analizzare, cercare prove e processare. Allora cancelliamo il Diritto e la Giurisprudenza e consultiamo l’oracolo.
Avv. Gnazi, difesa Vannini, e Marina
E, per chiudere in bellezza, o, per meglio dire, in vera tristezza, cosa poteva mai accadere dalle 23.05 (telefonata del padre di Marco) alle 23.15 (ora dello sparo)?
Nulla di che, un casuale, incredibile omicidio di un ragazzo di vent’anni, giocando in una presunta vasca, con una presunta scarica pistola, in una presunta battaglia, non so se proprio “navale” o quanto mai presunta.
Lasciamoci guidare dalla fantasia. 
(Alfredo Laurano)


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