E mo’ basta co
tutti sti migranti eroi, che aiutano, che salvano la vita alle persone, che
ancora fanno le buone azioni quotidiane, come predica il vangelo, che noi non
facciamo più.
Poche settimane
fa, l’acrobata-uomo ragno ghanese che a Torino si è arrampicato in pochi
secondi su un palazzo, fino al quarto piano, per acchiappare una bimbetta
appesa ad un balcone. Poi, c’è stato quello che si è buttato in un fiume, non
ricordo dove, per salvare un ragazzo che stava annegando. Quello che ha
consegnato ai Carabinieri un portafoglio assai imbottito, che aveva trovato in
strada. Quell’altro che ha aiutato la vecchietta ad attraversare la strada, a
portarle la spesa e via dicendo.
Ma allora non
sono tutti delinquenti, criminali, spacciatori e violentatori questi
extracomunitari che “ci invadono”? Non sono peggio dei camorristi, dei mafiosi
e ‘Nranghetisti?
Da ieri
mattina, Osahon Ewansiha è un dipendente del Prestofresco: è stato assunto per
gratitudine e, diciamo, per premio o ricompensa. Deve caricare gli scaffali,
controllare le scadenze e lavorare in magazzino.
Meno di un mese
fa, era diventato l’eroe della catena di quei supermercati, dopo aver sventato
una rapina, l’ennesima nel punto vendita di via Mercadante, a Torino.
Il giovane
nigeriano di 27 anni, che ora indossa la maglietta rossa con il logo del market,
si era lanciato dentro il negozio per bloccare un rapinatore che, armato di
coltello, stava minacciando la cassiera. I due avevano lottato: il ragazzo
aveva schivato diversi fendenti e, alla fine, il bandito (italiano) era stato
costretto a fuggire. I carabinieri però lo hanno identificato e arrestato due
settimane fa.
Racconta
Osahon: "Io chiedevo l’elemosina
perché, anche se non avevo niente, non volevo rubare. Ho guardato quella
cassiera in pericolo e ho pensato alla mia famiglia in Nigeria".
Ora sono felicissimo, con questo lavoro
inizia il mio futuro - continua con un certo orgoglio - potrò mandare soldi a
casa: anche i miei fratelli contano su di me.
È il mio primo lavoro vero qui in Italia: non pensavo che il mio gesto,
quel sabato mattina, avrebbe portato a tutto questo. Mi ha rivoluzionato la
vita".
E, magari,
anche i pregiudizi di tanti benpensanti, xenofobi italiani.
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