Una bella gita
in uno dei posti più belli del mondo e della nostra Italia.
La prima
giornata dei lavori del G7 a Taormina, blindata come mai nella sua storia (quattro unità navali, 10.000 uomini), che si
è chiusa con una "discussione diretta e sincera” (cit. Gentiloni), siglata
da una generica dichiarazione congiunta per la sicurezza e contro il terrorismo, soprattutto
dopo l'attentato di Manchester.
Degli altri tre temi
principali nell'agenda che i capi di Stato e di governo devono affrontare in
due giorni, immigrazione, clima e commercio internazionale, restano divisioni
di vedute.
In serata, il Teatro
Greco, con i suoi 24 secoli di storia, restaurato dopo cinquant’anni di abbandono,
ha fatto da sfondo alla foto di famiglia dei sette Grandi al vertice di
Taormina e sul suo maestoso palcoscenico, affacciato sul mare e con vista
sull'Etna, i gitanti più importanti del mono hanno avuto il privilegio di
assistere al concerto dell'Orchestra Filarmonica della Scala, con brani scelti
di musica italiana: da Verdi a Puccini, da Rossini alle malinconiche, dolci
note dei violini della Cavalleria Rusticana di Mascagni. Un incanto per l’orecchio,
per gli occhi e per lo spirito, nato dalla soave fusione di paesaggio ed
armonia musicale.
Poi, anche il
corpo dei “potenti” ha avuto la sua parte nella cena a base di specialità siciliane
- soprattutto dolci, come cassate e cannoli - offerta dal presidente
Mattarella.
Per le consorti
dei premier del G7, era previsto shopping e passeggiata lungo il corso
principale della cittadina, sospesa tra
rocce e mare, in uno scenario di bellezze naturali, unico per varietà e
contrasti. Attese con grande curiosità Melania Trump, che indossava una giacca
botticelliana piena di fiori colorati da 52.000 dollari, confezionata da Dolce
e Gabbana, e Brigitte Macron, fresca premiere dame di Francia. La Merkel è
ormai di casa.
La Sicilia, come
si legge in una bozza del documento finale, sottoposta a un negoziato aperto,
per la sua posizione geografica particolare, rappresenta un ponte tra le due
sponde del Mediterraneo, il mare dei barconi, degli sbarchi, dell'emergenza.
"Pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati, riaffermiamo i
diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari
limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro
sicurezza nazionale e del loro benessere economico".
Intanto, la nave
Prudence di Medici Senza Frontiere, che ha una capienza massima di 600 persone,
ne ha soccorse millecinquecento nel Canale di Sicilia, dopo aver intercettato
dodici barconi partiti contemporaneamente dalla Libia e, presi tutti a bordo,
sta navigando da ore in condizioni di enorme rischio.
Vista la
chiusura di tutti i porti siciliani nei giorni del G7 di Taormina, la Prudence
ha avuto ordine di sbarcare i migranti a Napoli, dove non riuscirà ad arrivare
prima di domenica pomeriggio. E a bordo non ci sono neanche cibo e generi di
prima necessità sufficienti a dare il primo soccorso a tutti.
Neanche una
cassata siciliana.
(Alfredo Laurano)
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