Si fa presto a dire Fiducia, ma quale?
Quando? Dove?
Non è una categoria assoluta, ma una
condizione variabile e relativa. Mai a prescindere.
Si
può avere fiducia in se stessi, negli altri, negli amici, nelle donne (?),
nella scienza, nella giustizia, nella medicina, nelle proprie capacità, in
Dio o nel Sol dell'avvenir..... Dimenticavo: anche in Berlusconi (battuta
ironica per legittima, consueta provocazione). Ma mai certa, illimitata e
incondizionata.
Può essere a termine o malriposta
Qualcuno se la merita, qualcuno la ispira,
altri se la guadagnano sul campo o con i fatti e le opere di bene.
Ogni
caso di fiducia, data o mancata, vive nel suo contesto e determina una reazione
di piacere o di coinvolgimento o di sicurezza o di profonda delusione.
È nella natura dell’uomo essere egoista e
per non rischiare di essere traditi non bisogna dipendere da nessuno. La
fiducia nella società in cui viviamo è un valore che si dissolve giorno dopo giorno.
Un valore che è andato perso per colpa dell’uomo.
La
fiducia è rifugio, è calore, è stabilità. Ma, soprattutto, è una speranza.
Non mi fido, in generale, delle debolezze
umane (comprese le mie) e diffido di chi promette pane e libertà, solo per
cristiana carità, e dei continui bluff di questa "zozza" società,
dove tutto si vende, tutto ha un prezzo, tutto è dominato e confezionato
dall'egoismo, dall’interesse e dall'indifferenza.
Salvo
rarissime eccezioni che confermano la regola.
D’altro
canto, l’antica saggezza popolare recita: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!
25 giugno 2014
AlfredoLaurano
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