Il caso è chiuso? Giuridicamente forse sì, anche se bisognerà
verificare le ragioni di un’oscillazione così forte fra primo e secondo grado
di giudizio.
Ma politicamente si riapre o resta aperto.
E non solo per la ragione che oggi i pochi non renziani rimasti in Italia
paventano: che questa assoluzione dia una grossa mano a rilegittimare
Berlusconi come ”padre costituente”, partner indispensabile e affidabile della
riforma costituzionale.
Una
parola chiara e circostanziata sulla vicenda la esprime Ida Dominjanni.
Il caso si riapre perché il giudizio penale
non esaurisce il giudizio politico, morale e culturale sul ”regime del
godimento” in cui Silvio Berlusconi ha sequestrato l’Italia e l’immaginario
degli italiani per vent’anni e di cui il caso Ruby è peraltro un tassello
importante, ma non l’unico.
Berlusconi può ben essere stato assolto,
per mancanza di prove certe – e pur in presenza di una montagna di indizi – dai
due reati penali che la procura di Milano gli aveva contestato,
ma resta politicamente colpevole per il
sistema di scambio fra sesso, denaro e potere che ha messo in piedi e in cui ha
coinvolto donne e uomini, minorenni e maggiorenni, da Noemi alla D’Addario e
alle Olgettine, ad Arcore, a palazzo Grazioli, a Villa Certosa e ovunque.
Resta colpevole per la concezione di una
libertà assoluta, esentata non solo dai vincoli della legge, ma dalla
responsabilità di presidente del Consiglio, che ha praticato e predicato.
Resta colpevole di avere incarnato e
diffuso un’idea della sessualità ridotta a prestazione, del piacere ridotto a
imperativo trasgressivo del potere, del corpo ridotto a merce di consumo.
Resta colpevole di avere scatenato
nell’immaginario collettivo una controffensiva alla stagione del Sessantotto e
del femminismo, con un ritorno regressivo ai ruoli sessuali degli anni
Cinquanta, per giunta nel contesto odierno di un neoliberismo selvaggio che consente
alle sue girls di scambiare per libertà sessuale l’essere buone imprenditrici
del proprio corpo.
Resta colpevole di avere occultato
un’impotenza politica e affettiva, sotto il trucco di una sensazionale,
insaziabile capacità amatoria, senza
limiti e senza fine, che molti italiani hanno apprezzato e gli hanno invidiato.
Lo diceva anche Veronica, tanto tempo fa, ben
prima del divorzio miliardario!
19 luglio 2014 (A. La.)
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