Il prologo
Stamattina, alle dieci mi squilla il
telefono. E’ il mio vecchio amico Giulio: “Sono dalle tue parti, perché non ci
prendiamo un caffè insieme?”
“Si, d’accordo - rispondo - ci vediamo tra
un quarto d’ora alla Zanzara, ciao.”
La
parabola del buon Sama-rignano
In quel tempo, un dottore della legge si
alzò per mettere alla prova Gesù: «Maestro, che devo fare per guadagnare la
vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge?». Costui
rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
forza e il prossimo tuo come te stesso» E Gesù: «Hai risposto bene, fa’ questo
e vivrai».
Ma
quegli: «E chi è il mio prossimo?».
Gesù rispose: Un uomo e una donna
camminavano sulla via di Crescenzio, quando all’improvviso la donna rovinò in
terra, inciampando in una infida buca romana. Passò accanto prima un sacerdote,
poi anche un levita: la videro ferita, ma andarono oltre.
Per caso, un samaritano economista scendeva in viaggio da Montelarco di
Gerusalemme a Gerico Romano, per quella medesima strada, a bordo dei suoi 299
cavalli turbo, quando s’accorse della
donna ferita e n’ebbe compassione.
Le si fece vicino, la fece alzare e sedere
alla locanda, la rifocillò, le fasciò le ferite, versandovi olio, vino e caffè.
Non fu di bisogno il Pronto Soccorso d’ospitale.
Poi caricatola, con anco il suo compagno,
sopra il suo turbo-giumento, la accompagnò a una posta di taxi a cavalli,
perché fosse condotta all’aerostazione volante.
Lì, salutò, fu ringraziato e con calore
invitato nella loro slava contrada.
La
Parafrasi
Quando alle 10,15 arrivai davanti al bar
della Zanzara, vidi Giulio, che parlava in forbito inglese con un distinto
signore. Vicino, seduta a un tavolino del locale, un distinta signora un po’
sofferente, con un ginocchio sbucciato e il pantalone strappato. Capii allora
che era lui il buon Sama..rignano che aveva soccorso e accudito la donna
caduta.
Dopo essersi offerto di condurli in
Ospedale - da loro rifiutato - con assoluta cortesia, li fece salire in
macchina e li accompagnò al vicino posteggio di taxi, perché potessero
raggiungere il loro gruppo all’aeroporto di Fiumicino e imbarcarsi con il volo
prenotato per Belgrado. Li insegnano, nella locale università, i due docenti
slavi di cui il buon Samaritano si er appena preso cura.
L’epilogo
Chiaramente, Gesù gli aveva detto, forse in
sogno: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. E lui lo fece, con amore e carità
cristiana.
Invece, io gli ho chiesto: “ma se fossero
stati due poveri migranti, avresti fatto lo stesso?
Ma lui, da grande paraculo, mi aveva già
bruciato la domanda: “ Col cavolo l’avrei fatto, se fossero stati due
immigrati, magari di colore! “
Ma
era solo un po’ di facile ironia, riferita ai nostri, continui e feroci scambi
d’opinione.
2 luglio 2014
AlfredoLaurano
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