Unge e arrota coltelli,
forbici, forbicine, coltelli da prosciutto e componenti sessuali arrugginite!
Donne, è arrivato l'arrotino e
l'ombrellaio; aggiustiamo gli ombrelli, ripariamo cucine a gasse e malattie
d'amore: abbiamo tutti i pezzi di ricambio. Se avete perdite, noi le
aggiustiamo, se la vostra topina fa fumo, noi togliamo il fumo della vostra
topina. Lavoro subito ed immediato.
Ma non garantito!
Condivido le puntuali
riflessioni dell'amica Giulia Bettini, ricordando che, circa un anno fa, un
altro untore seriale, il sieropositivo Valentino Talluto è stato condannato a
24 anni di carcere.
La Procura aveva sollecitato
l’ergastolo con due anni di isolamento diurno (più l’esclusione delle
attenuanti generiche visto che il 33enne di Anzio «non ha mai dimostrato
pentimento»), ma dopo 11 ore di camera di consiglio la terza Corte d’assise di
Roma ha accolto la richiesta dell’accusa a metà: caduta l’accusa di epidemia
dolosa, contestata per la prima volta in Italia, è rimasta solo quella, più
lieve, di lesioni gravissime. La difesa, invece, durante il processo aveva
cercato di ridimensionare le responsabilità dell’imputato attribuendole a una
sorta di «superficialità».
Questo nuovo, cinico untore
anconetano ha spiegato che "L'HIV non esiste, è una balla: sono i farmaci
che ti ammazzano".
(Alfredo Laurano)
(Alfredo Laurano)
Untori. Così venivano chiamati
coloro che nel 1500/600 erano accusati di diffondere la peste. Una parola che
non avremmo mai pensato di sentire pronunciare ai giorni nostri! E invece si
pronuncia ancora.
Con la differenza che i
moderni untori non diffondono più la peste, ma l’AIDS! È il caso di Claudio
Pinti, 36 anni, sieropositivo da circa 10 anni, e perfettamente consapevole di
esserlo. Nel dicembre dello scorso anno, era morta, di AIDS appunto, la moglie
da lui contagiata. Ma questo criminale, nel corso degli anni, aveva avuto
rapporti NON PROTETTI, con più di 200 donne, per lo più contattate in chat, e
che ovviamente aveva tenuto all’oscuro della sua malattia. A denunciarlo è
stata la sua ultima compagna che, dopo tre mesi che lo frequentava, si è
ritrovata contagiata. E l’ha denunciato non tanto per vendetta, ma perché a nessun’altra
donna potesse accadere ciò che era accaduto a lei.
La polizia, dopo averlo
arrestato, ha diffuso la fotografa di questo mostro, con la speranza di
individuare tutte le eventuali donne, nonché potenziali vittime, che avessero
avuto rapporti con lui.
Ora, non basta che quasi ogni
giorno la cronaca ci informi di donne uccise, bruciate, massacrate, fatte a
pezzi, violentate, sfigurate, sparite, sgozzate...no, ci mancavano giusto gli
untori!
Ma BASTA, BASTA, BASTAAAAAAA!
È urgente, anzi urgentissimo,
cambiare le pene per questi esseri che non sono degni di chiamarsi “uomini”!
Basta rito abbreviato, basta
pochi anni di carcere, basta sconti di pena! Questi non sono individui che
agiscono in preda ad un raptus, questi sono ASSASSINI che premeditano ogni
cosa. Per costoro ci vuole l’ERGASTOLO! Ma un ergastolo vero, e forse questa
carneficina finirà!
E guardatelo, l’untore, che
aria da bravo ragazzo ha!
E questa è forse la cosa che
fa più paura: che quasi sempre, poi, si sente dire: “eppure sembrava una così
brava persona” ....
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